Mi manda Picone è un cult del cinema che racconta Napoli diretto da Nanni Loy. Protagonista è Giancarlo Giannini, con Lina Sastri
Mi manda Picone, film su Rai 3 diretto da Nanni Loy
Sabato 2 agosto 2025, Rai 3 propone nel suo pomeriggio un tuffo nel grande cinema italiano con la commedia Mi manda Picone, in onda alle ore 15. Prodotto nel 1983 grazie alla collaborazione tra Medusa e Rai, il film porta la firma di Nanni Loy, uno dei registi più acclamati del panorama nazionale, noto anche per la sua candidatura all’Oscar per la sceneggiatura de Le quattro giornate di Napoli. La colonna sonora è affidata al grande musicista Tullio De Piscopo, che ha lasciato il segno negli anni ’80 con brani come Andamento lento.
Ad interpretare il protagonista troviamo Giancarlo Giannini, attore di fama internazionale, e che ha lavorato con giganti della regia come Dino Risi, Luchino Visconti e Mario Monicelli. Nel cast brillano anche interpreti amatissimi del teatro e del cinema, tra cui: Lina Sastri, Clelia Rondinella, Carlo Croccolo, Marzio Honorato, Carlo Taranto e Gerardo Scala.
La trama del film Mi manda Picone: un ritratto della Napoli legata alla camorra
Mi manda Picone è ambientato nella Napoli degli anni ’80, e tutto comincia durante una seduta al consiglio comunale, dove un operaio dell’Italsider, Pasquale Picone, minacciato di licenziamentosi dà fuoco davanti a tutti. Un’ambulanza lo porta via, ma da quel momento nessuno sa dove sia finito il corpo, e la moglie, Luciella Picone, non sa a chi rivolgersi. Così entra in scena Salvatore, un uomo ingegnoso e abituato a sopravvivere con piccoli espedienti. Inizia a cercare il corpo, ma più indaga, più si rende conto che qualcosa non torna: Picone non risulta nemmeno nei registri dell’azienda. Esiste davvero? O era solo una copertura?
Salvatore entra in possesso dell’agenda di Picone e, fingendo di essere “mandato” da lui, si ritrova magicamente al centro di loschi affari e mazzette. I soldi piovono e le porte si spalancano con una sola frase: “Mi manda Picone”. Il protagonista si adatta al ruolo, si trasferisce nella casa lussuosa di Picone e viene persino accettato dai suoi figli. La sua indagine lo porterà nei meandri della malavita, fino al momento in cui scopre che la tuta di Picone era ignifuga: non è morto, è sparito volontariamente. Il finale lascerà lo spettatore con il fiato sospeso.