Riforma pensioni 2025, i dati relativi allo scorso anno evidenziano un calo del ricorso a Quota 103 da parte degli italiani
RIFORMA PENSIONI, I NUMERI SU QUOTA 103
Tra le diverse ipotesi che si stanno facendo in queste settimane sulle misure previdenziali che saranno contenute nella Legge di bilancio c’è anche quella di una cancellazione di Quota 103. I dati provenienti da un’elaborazione sui rendiconti sociali regionali del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, come riporta Ansa, fanno in effetti notare che nel 2024 sono stati solamente 1.153 gli accessi a questa forma di pensionamento anticipato, che prevede il ricalcolo contributivo dell’assegno. A incidere è stato anche l’allungamento a sette mese delle finestre mobili, che diventano nove per i dipendenti pubblici, senza dimenticare il tetto all’importo pari a quattro volte il trattamento minimo fino al compimento dei 67 anni (il requisito per la pensione di vecchiaia).
LE PAROLE DI GUERRA
Dunque, cancellare Quota 103 non avrebbe un fortissimo impatto, anche se verrebbe comunque meno un canale di pensionamento anticipato. Resta da vedere se sarà sostituito da un’altra misura. In questo senso nelle scorse settimane si è parlato della possibilità di introdurre una Quota 41 flessibile. Intanto Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Partito democratico, utilizza il numero relativo al calo di Quota 103, insieme a quello del -9% delle pensioni anticipate nello scorso anno, per evidenziare che il Governo, anziché cancellare la Legge Fornero, alla fine è riuscito a ridurre il numero di quanti riescono a evitare una sua piena applicazione. Vedremo se ci saranno repliche da parte dell’Esecutivo.
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