Forza Italia (e Meloni) aprono alla Lega in Veneto: il punto sulle Elezioni Regionali 2025 tra Stefani e la lista Zaia. Ipotesi candidatura per Venezia
L’APERTURA DI FORZA ITALIA E LE QUOTAZIONI DI STEFANI IN SALITA: COSA SUCCEDE IN VENETO
Un nome ufficiale ancora manca, ma l’impressione è che l’evoluzione delle trattative interne al Centrodestra sulle prossime Elezioni Regionali in Veneto potrebbe presto concludersi positivamente: dopo l’annuncio fatto ieri dalla Premier Meloni nella sua intervista al Tg5 – «come sempre troveremo la quadra, noi stiamo insieme per scelta e non per mancanza di alternative» – è l’apertura giunta da Forza Italia sulla possibilità di una candidatura confermata per la Lega in Veneto che può sciogliere l’intricata matassa interna al Centrodestra.
L’accordo potrebbe prevedere il nome di Cirielli (FdI) in Campania, con Mauro D’Attis (FI) in Puglia e Alessandro Tomasi (FdI, sindaco di Pistoia) in Toscana, mentre super confermati sono i Governatori uscenti Acquaroli (FdI) e Occhiuto (FI) nelle Marche e in Calabria. Al Veneto rimarrebbe il Carroccio dopo i due mandati record di Zaia e dove la potenziale lista del Governatore uscente potrebbe da sola raccogliere più di Fratelli d’Italia.

Al di là di ribadire tutti, da Tajani a Salvini e fino a Meloni che il tempo c’è e non esiste una fretta eccessiva, tutti sanno – dal Centrodestra al campo largo progressista – che le liste vanno presentate tra agosto e settembre, il che impone una scelta abbastanza rapida: per il vicepremier e Ministro degli Esteri, sarà il tavolo nazionale dei leader a decidere in ultima analisi ma «non c’è nessuna preclusione sulla Lega per un suo candidato, con il loro radicamento in Veneto sarebbe in continuità».
Sebbene un sondaggio dello scorso maggio lo vede meno conosciuto di altri possibili nomi interni alla Lega veneta (da Bitonci a Conte fino a Roberto Marcato), il nome che sembra convincere tutti nel Centrodestra nazionale e non è quello di Alberto Stefani: leader della Liga Veneta, n.2 della Lega nazionale e molto vicino allo stesso Zaia, pur avendo stime e apprezzamenti anche in Parlamento. Le quotazioni salgono, con il Governatore uscente che potrebbe “tirargli la volata” con magari anche una lista civica da presentare all’interno del Centrodestra per «blindare più consiglieri e garantendo continuità».
DAL DIKTAT DI DURIGON FINO ALLA POSSIBILE EXIT STRATEGY PER ZAIA: LA CORSA ALLE REGIONALI È GIÀ NEL VIVO
L’impressione è che con un voto in Veneto che potrebbe essere in novembre 2025, nessuno a Roma voglia “spingere” ora per un accordo che può concretizzarsi normalmente al termine delle ferie, ad inizio settembre: dopo gli screzi e le tensioni tra i gruppi locali veneti dei vari partiti di Centrodestra, la possibilità che Zaia presenti una lista singola “fuori” dalla coalizione ha messo in allerta Palazzo Chigi. Lo strappo però non c’è e non ci sarà, con lo stesso Presidente uscente che ha spiegato come sarà il candidato a scegliere se presentare o meno una “lista Zaia” alle prossime Regionali.

Il problema delle liste resiste fino ad un certo punto, come ha fatto capire il vicesegretario della Lega Claudio Durigon martedì in conferenza stampa alla Camera: «Dobbiamo continuare il programma che abbiamo messo in campo». Sull’eventuale lista Zaia, per il sottosegretario al Lavoro, sarebbe un surplus e un valore maggiore per la coalizione, «La dirigenza è stata costruita anche dal Governatore ed è molto forte proprio in virtù del grande lavoro che ha fatto Zaia».
Il “diktat” lanciato da Durigon sul fatto che occorra confermare il buon Governo uscente – da Occhiuto e Acquaroli, fino ad una giunta in mano alla Lega nel Veneto – viene di fatto raccolto sia dall’apertura di Forza Italia che poi dalla Presidente Meloni, che appunto parla di «soluzione che verrà trovata serenamente nelle prossime settimane».
Intanto il “Doge” intervistato a Zona Bianca mercoledì sera ha ribadito la sua proposta di rendere Venezia una sorta di “Città-Stato” (ma la proposta è valida anche su Milano, come spieghiamo qui), non escludendo la possibilità di una possibile candidatura a sindaco alle prossime Comunali nel maggio 2026: «intanto sistemiamo Venezia, non è una richiesta come contropartita, ci mancherebbe, sarebbe invece un modo per risolvere i problemi della Laguna».
