Gli avvisi bonari dell'Agenzia Entrate riprenderanno la sua normale attività, decretando un tempo limite per la ricezione.
Con la regolare ripresa dell’attività dell’Agenzia delle Entrate anche gli avvisi bonari giungeranno nei domicili dei contribuenti italiani che risultano “in debito” o in una posizione fiscale da dover regolarizzare.
Generalmente una notifica potrebbe richiamare un’anomalia sui versamenti IVA, dichiarazioni reddituali omesse o incongruenti, importi non pagati o in estremo ritardo.
Nuove scadenze sugli avvisi bonari dell’Agenzia delle Entrate
Dal 1° agosto al 4 settembre, l’Agenzia delle Entrate – come di consueto – ha sospeso l’invio degli avvisi bonari destinati ai contribuenti che sono in debito con il fisco italiano, e in occasione della “pausa d’estate”.
Con la normale ripresa dell’attività, alle persone fisiche e giuridiche che sono nel mirino dell’Ade, l’agenzia governativa provvederà a raccomandare per l’ennesima volta di pagare le imposte dovute all’erario.
La raccomandata potrebbe prevedere anche la mancata autoliquidazione inerente a dei redditi che sarebbero da conteggiare separatamente.
Quando si rischia l’iscrizione a ruolo
Con gli avvisi bonari – viceversa non si chiamerebbero così – l’Agenzia delle Entrate allerta il contribuente e gli dà la possibilità di poter saldare i propri debiti senza rischiare l’iscrizione a ruolo.
I termini di eventuali coesioni attive scatterebbero tra i 30, 60 e a volte 90 giorni dopo l’ultima comunicazione. Generalmente l’estensione a 3 mesi è garantita soltanto se l’invio è stato effettuato anche all’intermediario, viceversa i tempi si ridurrebbero a 2 mesi.
In caso di superamento dei termini ultimi previsti dalla Legge, il Fisco applicherà la cartella esattoriale con recupero forzato del credito e soprattutto, non sarà più possibile ridurre le multe e/o gli interessi maturati.
Possibilità di rateizzare il debito
Per i debitori che volessero optare per il pagamento dilazionato, gli è data possibilità di poter saldare la prima somma dopo due mesi dalla prima ricezione della notifica.
L’unica eccezione durante la rateizzazione è dettata dalle somme da riscuotere con tassazione separata, per i quali il tempo in questione si riduce a 30 giorni (nell’attesa che il Fisco dia modalità e direttive specifiche).
