L'uscita dalla pensione a 64 anni con il TFR è un sacrificio "rubato" ai lavoratori. Sergio Costa ha esposto la sua idea a tal proposito.
Chi vorrebbe uscire dal lavoro e andare in pensione all’età di 64 anni potrebbe farlo pensando di adottare una delle soluzioni temporanee previste dalla normativa in vigore. Tuttavia c’è il nodo del TFR che potrebbe destare preoccupazioni e amarezze.
Per Durigon la soluzione del TFR potrebbe essere un’occasione sia per i cittadini che hanno la possibilità di poter incrementare la loro previdenza sociale, e anche per l’INPS che risparmierebbe sulle sue casse pubbliche. Eppure, c’è qualcuno che invece sarebbe contrariato, ma chi? E per quale motivo?
L’uscita in pensione a 64 anni con il modello TFR

Sull’uscita in pensione a 64 anni ma seguendo il modello “TFR“, è intervenuto Sergio Costa (del Movimento 5 Stelle, ovvero vicepresidente della Camera. Secondo il suo parere è inaccettabile che il Governo possa chiedere l’uso di risorse economiche già dei lavoratori e perfino penalizzando il 40% dell’importo.
Le famiglie italiane sono già in estrema difficoltà, pensare di togliergli delle disponibilità accumulate grazie ai loro sacrifici sarebbe assurdo e inaccettabile, ribadisce Costa. Siamo in una condizione dove i cittadini fanno ricorso ai micro finanziamenti per sostenere le loro spese giornaliere, eliminare anche il privilegio di sfruttare quanto sudano negli anni non sarebbe neppure etico.
Il problema consisterebbe nel ridurre ancora una volta il potere d’acquisto, che in questa era storica ha raggiunto dei record pessimisti: una difficoltà simile non si era mai vista.
Un altro peso ma reso “snello e bello”
Se da un lato il Governo vorrebbe favorire l’uscita dal lavoro con anticipo rispetto alla soglia di vecchiaia, dall’altro – sostiene Costa del Movimento 5 Stelle – è un’illusione nei confronti dei lavoratori che utilizzerebbero uno strumento raccogliendo denaro già di loro diritto.
Ma non è tutto, perché il Vicepresidente della Camera conferma che la riforma delle pensioni rivista in questo modo sarebbe ancora una volta a discapito dei lavoratori, con l’aggiunta del taglio del 40% che riduce drasticamente l’importo da corrispondere ai pensionati.
