Morte Liliana Resinovich, per Sebastiano Visintin si è suicidata. "GoPro? Procura ha scaricato file". Ma il fratello Sergio attacca: "Sguazza nel caos"
SEBASTIANO VISINTIN TORNA A DIFENDERSI
Si riaccende il faro di Chi l’ha visto? sulla morte di Liliana Resinovich, anche per fare luce sull’ultimo giallo: quello della GoPro di Sebastiano Visintin, la cui scheda di memoria risulta formattata. L’uomo, indagato per l’omicidio della moglie, ha rotto il silenzio per fare chiarezza, respingendo qualsiasi insinuazione e rilanciando la richiesta di una nuova perizia medico-legale.
Per quanto riguarda la GoPro, il vedovo di Lilly è intervenuto a Porta a Porta, spiegando di aver messo a disposizione il dispositivo per diversi mesi, poi restituitogli. Si è soffermato anche sulla scelta di formattare la scheda della videocamera proprio il giorno in cui il gip di Trieste ha accolto l’opposizione della famiglia Resinovich all’archiviazione, disponendo nuove indagini.

Visintin ha spiegato di aver acceso il pc, dopo aver terminato le sue attività, di aver scaricato il materiale dall’hard disk e quindi di essere passato alla cancellazione. «Che senso ha tenere tutto qui dentro?», si è chiesto, riferendosi al materiale che sarebbe stato già acquisito dagli inquirenti.
DALL’IPOTESI SUICIDIO AI NUOVI ESAMI
Pare, però, che siano sparite solo alcune immagini; ma il marito di Liliana Resinovich non ha saputo spiegare l’origine della notizia, ipotizzando si tratti di un nuovo «flop del gruppo Penelope», che sta assistendo la famiglia della moglie.
Oltre a ribadire di non avere nulla a che fare con la morte di Liliana Resinovich, Visintin ha rilanciato la tesi del suicidio, pur dichiarandosi favorevole a ulteriori accertamenti che coinvolgano tutte le persone che gravitavano attorno a Lilly. A suo avviso, ad esempio, sarebbe utile una nuova perizia medico-legale, visto che quelle dei professori Kostantinides e Cattaneo hanno dato esiti discordanti.
Infine, ha parlato di errori nella conservazione del cadavere della moglie, rimasto in obitorio a temperatura ambiente per cinque giorni.
LA REAZIONE DI SERGIO RESINOVICH
Di «ospitata tv da brividi» parla il fratello di Liliana Resinovich, che a Fanpage ha ribadito come, tra le tante affermazioni del cognato, occorra capire dove stia la verità. In riferimento ai file consegnati agli inquirenti, ha ricordato che il vedovo avrebbe chiesto a un amico di nascondere alcuni dispositivi: «Parliamo del 2021, non del 2022. Mi verrebbe da dire, quindi, che non tutto è stato immediatamente controllato».
Ora, però, c’è un cambio di passo nelle indagini. Sergio Resinovich si dice soddisfatto del lavoro che si sta facendo, ma continua a non credere all’ipotesi del suicidio, che il cognato rilancia «perché ha paura». Il fratello della donna ha richiamato l’attenzione sulle lesioni riscontrate sul cadavere — dalle percosse alle bastonate — che renderebbero impensabile l’ipotesi del suicidio.
«È evidente che c’è qualcosa di strano nella morte di Liliana. Visintin ha solo creato una gran confusione e in questo caos è riuscito a sguazzare senza problemi», ha concluso Sergio Resinovich.
