La Commissione UE promuove l'operazione Mps-Mediobanca mentre il dg Vinci rassicura i dipendenti: “manterranno brand e valore”. Piani verso fusione
DOPO IL MERCATO ANCHE LA COMMISSIONE EUROPEA “PROMUOVE” L’OPAS DI MPS SU MEDIOBANCA
Dopo il successo importante dell’offerta pubblica di Mps su Mediobanca non è solo il mercato a premiare la banca di Lugi Lovaglio ma anche da Bruxelles le prime impressioni sull’operazione che ridisegna l’assetto bancario europeo sono tutt’altro che negative. «La banca senese si è ristrutturata con ottima redditività», fa sapere un portavoce dell’esecutivo europeo, aggiungendo di aver preso atto che la maggioranza degli azionisti di Mediobanca ha di fatto «deciso di accettare l’offerta lanciata da Mps».
Dopo l’esborso importante e l’extra cash operato dal Monte nel rilancio deciso di settembre dopo lo stop all’Ops di luglio, l’Opas ha avuto un successo clamoroso tanto che dagli stessi ambienti di Medibanca si commenta con il direttore generale di un «riconoscimento della qualità di tutto il gruppo». A parlare è Francesco Saverio Vinci, storico direttore generale di Piazzetta Cuccia, in un video apparso su YouTube durante una conferenza aziendale dei dipendenti di Mediobanca (in realtà poi rimosso dopo pochi minuti, ndr).

È un discorso molto accorato quello di Vinci e tende a rivitalizzare i dipendenti spiazzati da queste ultime settimane di conquista giunta da Mps con inevitabili riflessioni future sul destino della storica banca milanese: «hanno comprato a prezzo molto alto e hanno tutto l’interesse a mantenere il valore, e questo valore siete voi», spiega ancora il direttore generale nel video commentato oggi da RaiNews24. «Non dobbiamo essere scoraggiati dal fatto che ci sia un nuovo proprietario», ha infine ribadito il direttore generale motivando ulteriormente le risorse interne a Mediobanca in vista di un passaggio futuro che potrebbe anche arrivare alla fusione.
NON SOLO FUSIONE: LE VARIE OPZIONI E IL COMMENTO DEL DIRETTORE GENERALE DI MEDIOBANCA
È probabile che nella riapertura dei termini Opas si arrivi dall’attuale 62% a cifre di adesione vicino all’80% del capitale di Mediobanca: lo ha detto sempre il dg Vinci ai propri dipendenti, facendo dunque intuire come il futuro ideale possa essere quello di un’autentica fusione. Con ogni probabilità, afferma il manager, «la BCE stessa cercherà di spingere per ottenere una fusione» tra Mps e Mediobanca. Viene considerato di fatto un “male minore” la potenziale fusione tra due banche molto diverse ma dall’assicurato capitale del brand e ingenti investimenti, occorre «trovare le migliori sinergie altrimenti anche l’azionariato» potrebbe risentirne.

In vista del prossimo management di Mediobanca, che dovrebbe entrare in carica dopo l’ufficialità delle dimissioni di Nagel e dell’attuale Cda (si attende la fine di settembre per la prossima riunione di Piazzetta Cuccia) vi sono diverse opzioni davanti, come evidenzia MilanoFinanza: alcuni ritengono che il delisting agevoli l’arrivare a termine dei 700 milioni di euro tra costi e ricavati dell’Opas voluta dal ceo Lovaglio, ma oltre alla fusione potrebbero emergere vantaggi anche su «maggiori economie di scala riducendo i costi di struttura e le sovrapposizioni».
La scelta comunque ricadrà sul prossimi vertici di Mediobanca, con il giudizio prezioso che daranno i principali azionisti convinti da Mps sulla bontà e serietà del progetto di offerta pubblica: avendolo ribadito più volte anche da Piazzetta Cuccia c’è fiducia attorno alle parole di Lovaglio che ha garantito la conservazione del brand di Mediobanca, sconsigliando dunque la cancellazione dell’entità sociale.
