A Verona scoppia l'epidemia di Chikungunya: cos'è, sintomi e prevenzione del virus veicolato dalle zanzare che arriva dal Madagascar
Si tratta – secondo l’Istituto Superiore di Sanità – di una vera e propria epidemia quella che sta colpendo la provincia di Verona e vede protagonista il virus Chikungunya, già noto ai ricercatori e ai medici da diversi decenni e che solo recentemente sembra aver trovato anche nell’Italia un clima ottimale per la sua diffusione, veicolato – esattamente come il west nile – dalle zanzare: una situazione che attualmente sembra essere, fortunatamente, sotto controllo perché seppur il virus Chikungunya sembri correre rapidamente tra la popolazione, al contempo non ha ancora causato vittime.
Partendo dai dati sull’epidemia di Chikungunya, il primissimo caso nel veronese si è registrato lo scorso 6 agosto: nell’arco di pochissimi giorni il virus è riuscito a infettare complessivamente 46 persone – l’ultimo lo scorso 13 settembre – e seppur tutti siano guariti (solamente per due di loro si è dovuto ricorrere al ricovero ospedaliero), la ragione per cui i livelli di allerta sono al massimo è legata al fatto che si tratterebbe di casi autoctoni in persone che non avevano effettuato alcun viaggio all’estero.
Non è la prima volta che il virus Chikungunya preoccupa il nostro paese perché solamente nei mesi scorsi un altro focolaio epidemico aveva colpito Carpi, con il virus che aveva infettato complessivamente un centinaio di persone: attualmente, si stima che i contagi totali siano superiori ai 200, in larghissima parte (almeno 167) autoctoni e tutti concentrati tra l’Emilia Romagna e il Veneto; ma in nessuno di questi – è importante dirlo – si sono registrati decessi.
Cos’è il virus Chikungunya: sintomi e prevenzione del virus del Madagascar veicolato dalle zanzare
Insomma, il virus Chikungunya spaventa, ma per ora sembra essere altrettanto sotto controllo con le autorità sanitarie veronesi che stanno – da un lato – indagando sull’origine delle infezioni e – dall’altro – effettuando le dovute disinfestazioni per scongiurare le possibili minacce: come dicevamo prima, infatti, il virus è veicolato dalle zanzare tigre, particolarmente diffuso in Madagascar (dal quel proviene il ceppo identificato in tutti i pazienti italiani) e arrivato – probabilmente – in Italia tramite un viaggiatore rientrato dall’estero.

L’aspetto sicuramente positivo del virus Chikungunya è che difficilmente si rivela letale e causa sintomi – complessivamente – piuttosto lievi, con l’effetto negativo di renderlo più difficile da individuare: importante è precisare che per ora non sono ancora stati identificati casi di contagi tra esseri umani e proprio per questa ragione la prevenzione è piuttosto semplice visto che basta evitare gli accumuli domestici di acqua stagnante (come, per esempio, nei serbatoi piovani o nei sottovasi).
