Il generale Vincenzo Camporini ha parlato dell'attuale stato del nostro Esercito: per combattere la Russia, bisogna accelerare sulla produzione difensiva
Nell’attuale situazione geopolitica c’è poco da scherzare e illudersi secondo il generale – ed ex Stato maggiore della Difesa – Vincenzo Camporini, specialmente in una nazione come l’Italia che da troppi anni a questa parte soffre di gravissime carenze dal punto di vista difensivo sia per quanto riguarda il numero di soldati pronti a partire per il fronte, sia per quanto riguarda i mezzi a loro disposizione: un allarme – quest’ultimo – ribadito recentemente anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto e che secondo Camporini richiama anche a un tema di “volontà politica“.
Per adeguare la nostra difesa – spiega, infatti, Camporini al Corriere della Sera – serviranno parecchi anni, oltre agli investimenti già promossi, ma tra “maggioranza e opposizione” non sembra esserci alcuna reale “convinzione”: inutile, secondo il generale, nascondere la polvere sotto il tappeto perché se in Italia abbiamo un evidente problema, per Camporini lo stesso vale “in tutta l’Europa” con “risorse militari [che] sono state ridotte” all’osso nell’illusione che bastasse fare “pacekeeping” e affidarsi all’ombrello della “copertura USA”.
Il generale Vincenzo Camporini: “L’organico dell’Esercito è gravemente sottodimensionato”
Soffermandosi sulla realtà della difesa italiana, il generale Camporini precisa immediatamente che “l’Esercito è sotto organico” perché dei 95mila arruolati solamente 60mila sono effettivamente attivi e tra questi ultimi – ferme restando le esigenze di rotazione “su base quattro o cinque” per i dovuti riposi – solamente “12/15mila” potrebbero essere impiegati “al fronte per volta”; mentre la Russia – principale minaccia per l’Europa – ne ha “600mila” e il Regno Unito appena “70mila”, pur essendo considerato tra gli Eserciti maggiormente preparati a “scendere in campo”.
Oltre al tema dei soldati, Camporini ricorda anche che “abbiamo 200 carri [armati] Ariete” dei quali appena “il 10% è efficiente” e seppur l’Aeronautica sia “messa meglio [e] la Marina ha una flotta di tutto rispetto”, anche in quei contesti si rilevano gravi “problemi di organico”; mentre il tema più importante è quello delle munizioni perché se la Russia ne fabbrica “4 milioni all’anno”, l’intero blocco europeo si ferma a “uno”.

Certo è che secondo il generale Camporini sia “ottimistico” pensare che “la Russia non ci attaccherà mai”, specialmente dopo l’approdo “in Cirenaica [della] base aerea e navale sfrattata dalla Siria” e – in tal senso – se dal punto di vista dei mezzi e delle munizioni non possa fare altro se non investire e accelerare la produzione; per quanto riguarda l’organico ritiene “troppo costosa” la leva obbligatoria, suggerendo – conclude Camporini – di “aprire le caserme agli stranieri con permesso di soggiorno” con la promessa di “ottenere la cittadinanza” dopo aver prestato servizio.
