Ufficiale la data del processo di Cassazione sul caso Open Arms contro Matteo Salvini: l'annuncio, l'accusa e come si è arrivati alla procedura "per saltum"
SCOPERTA LA DATA DEL PROCESSO DI CASSAZIONE SUL CASO OPEN ARMS: L’ANNUNCIO DI SALVINI
Si terrà l’11 dicembre 2025 la prima udienza del processo di Cassazione sul caso Open Arms, con l’accusa contro il vicepremier Matteo Salvini di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio in merito alle vicende dell’estate 2019: lo ha annunciato lo stesso leader della Lega parlando ieri al comizio di Lamezia Terme, in vista delle imminenti Elezioni Regionali in Calabria del prossimo weekend.
Parlando a braccio con la platea di attivisti e cittadini, Salvini ha sottolineato che l’assoluzione avvenuta in primo grado lo scorso 20 dicembre 2024 non ha comunque fermato l’azione dei giudici dell’accusa, che lo scorso 18 luglio hanno lanciato l’extrema ratio di un “salto dell’Appello” per arrivare direttamente al terzo e ultimo grado di giudizio processuale.

Sarà l’11 dicembre, ovvero «3 giorni dopo l’Immacolata e 14 prima del Santo Natale», ma anche 3 giorni prima del compleanno della figlia di Salvini, che si celebrerà il processo per il caso Open Arms, «un regalo della sinistra che mi manda in Cassazione». Così l’amara dichiarazione del Ministro dei Trasporti, all’epoca dei fatti però titolare del Viminale e vicepremier del primo Governo Conte: il processo potrà finire in due uniche modalità, o con la completa assoluzione “perché il fatto non sussiste” (come già riconosciuto in primo grado), oppure con la cancellazione della prima sentenza e la necessità di ricelebrare il primo grado di giudizio.
COME SI È ARRIVATI ALLA CASSAZIONE (SALTANDO L’APPELLO): UN “REGALO DALLA SINISTRA” MA…
Salvini ribadisce ancora una volta di non aver commesso alcun reato in quanto ha difeso i confini del Paese evitando lo sbarco immediato dei migranti a bordo della nave Open Arms (che aveva rifiutato lo sbarco a Malta e in Grecia prima di fare rotta sull’Italia che in quei mesi incarnava la politica dei “porti chiusi” proprio sotto la guida del Ministro dell’Interno del Governo Conte-1, ndr): «ho difeso il mio Paese e questo non è reato», conclude il leader della Lega preoccupato che la Cassazione possa arrivare a cancellare ben 268 pagine di assoluzione della prima sentenza della Corte d’Assise di Palermo.

Rischia ancora 6 anni di carcere per quel tipo di reato e se si dovesse riaprire l’intera vicenda Open Arms si avrebbe oltre al potenziale danno personale, anche la forte tribolazione politica in una tempistica molto “sospetta” in quanto a ridosso delle Elezioni Politiche del 2027. Alla Cassazione si è arrivati per l’appunto con la decisione dei giudici dell’accusa di procedere “per saltum”, ovvero saltando il secondo grado di giudizio in Appello: la scelta legittima della Procura di Palermo è infatti legata alla tesi secondo cui il Tribunale avrebbe mal prodotto il processo in primo grado.
Nello specifico, i pm sono convinti che il verdetto di assoluzione non arrivava a confutare la ricostruzione dei fatti spinti dall’accusa, ma bensì avrebbe «interpretando male leggi e convenzioni internazionali»: il Tribunale infatti ha riconosciuto che l’Italia non aveva alcun obbligo di assegnare alla nave della ong spagnola un porto sicuro per lo sbarco dei 147 migranti a bordo. La procedura “per saltum” è stata fortemente criticata da Salvini e dalla maggioranza di Governo, ma ora si sanno i termini di questo ennesimo capitolo della lunga vicenda Open Arms: dall’agosto 2019 al dicembre 2025, e probabilmente si “sconfinerà” nell’anno nuovo.
In diretta da Lamezia Terme per sostenere la rielezione di Roberto Occhiuto presidente della Calabria. https://t.co/K2x3k2GlLQ
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 30, 2025
