Si parla di Pierina Paganelli a Quarto Grado con una lunga intervista a Giuliano Saponi, figlio della vittima: ecco che cosa ha detto
Lunga intervista a Quarto Grado a Giuliano Saponi, il figlio di Pierina Paganelli. L’ex marito di Manuela Bianchi ha raccontato di aver appreso della notizia della morte della madre mentre era in ospedale, a seguito dell’incidente accadutogli il maggio precedente: “È stato devastante sapere, avevo capito qualcosa da dei semplici messaggi che correvano sulla chat del condominio e, leggendoli, avevo intravisto qualcosa di strano e quando mi sono venuti a chiamare i responsabili del reparto, accompagnandomi in un’altra stanza, ho visto mia sorella ed ho capito che tutto si riferiva a nostra madre e che era successo veramente”.
“Ho pensato subito a mamma, collegando il fatto che non era presente, doveva essere lì da me già da un po’ di tempo e quello che avevo letto lasciava intendere che potesse c’entrare lei in tutto questo, e quando ho visto mia sorella ho capito che si trattava veramente di mia madre”.
Ma secondo il figlio di Pierina Paganelli l’incidente in bici che ha subito è da collegare all’omicidio della madre? “Col senno di poi sì, ho pensato che se quel giorno fossi morto mia madre sarebbe ancora viva, questo l’ho pensato fortemente per molto tempo. Mi sono sentito molto in colpa, ovviamente, perché quello che mi era successo era un tentativo di eliminarmi, anche se a dire la verità, memoria piena non c’è: non posso dire se è stato un incidente o qualcosa di diverso”, visto che subito dopo la caduta in bici Giuliano Saponi ha perso parte della memoria.
“Mi sono reso conto col tempo che sono affiorati frammenti, flash – ha continuato – a volte dei ricordi vivi, in base a quello che trovavo sul telefonino: foto, messaggi… mi hanno aiutato molto a rivivere momenti che non ricordavo assolutamente. Ci sono delle cose che secondo me sono importanti e valeva la pena farle esaminare, anche se non posso entrare nello specifico: vedremo di lavorare su quello”.
Per Giuliano Saponi c’è stata solo una persona ad uccidere Pierina Paganelli: “Penso, da tutto quello che ho avuto modo di esaminare, che è stata solo una persona ad uccidere mia mamma, una sola persona che ha fatto quell’atto tremendo. Ho incrociato lo sguardo di Louis in aula? No, perché purtroppo uno dei danni del mio incidente è la perdita della vista in modo molto forte. Lo vedevo dov’era e già questo mi ha colpito molto; ovviamente i sentimenti che provavo erano molto forti, perché avendo avuto modo di esaminare tutto quello che ha portato lui in quella situazione mi fa pensare che sia davvero il colpevole”.
PIERINA PAGANELLI, GIULIANO SAPONI SU VALERIA E MANUELA
Sul suo rapporto con Valeria Bartolucci, moglie dell’imputato: “La incrocio ancora adesso perché viviamo vicini, porta a porta, però lei non mi ha mai rivolto parola e, anche prima che suo marito venisse arrestato, non si è mai azzardata a dirmi niente. Magari un ‘mi dispiace per tua madre’ me lo sarei aspettato, non l’ha mai fatto. Una persona così non merita alcuna considerazione? Lo confermo assolutamente, anche perché già prima sia io che mia madre ci avevamo a che fare con lei il meno possibile”.
Su Manuela Bianchi, ex moglie: “Non ho mai sospettato di mia moglie, da quel che ricordo ci eravamo presi un periodo di pausa anche perché io avevo cercato di affrontare l’argomento in una maniera più sostanziosa, ma quando arrivò questo periodo di pausa purtroppo 3 settimane dopo ho avuto il mio tragico incidente, quindi non sapevo niente, sapevo solo come stavo vivendo io insieme a mia figlia”.
PIERINA PAGANELLI, GIULIANO SAPONI E IL RACCONTO SULLA FIGLIA
Proprio la figlia di Giuliano ha sempre “scagionato” sia la madre che lo zio, Loris Bianchi: “Io credo a mia figlia, non sapevo cosa aveva detto su quella sera, l’ho presa da parte un giorno e le ho detto di raccontarmi bene cosa fosse successo dall’inizio alla fine, solo fra me e mia figlia, e dal modo in cui me l’ha raccontato e spiegato ho capito che stava dicendo la verità, e anche altre cose hanno confermato che stava dicendo la verità”.
Ma Giuliano ha perdonato Manuela Bianchi? “Non è questo il momento esatto in cui una persona possa dire se ha perdonato o meno, penso che ci vorrà molto tempo, bisognerà esaminare bene le cose e poi prendere una decisione seria, ma non adesso”.
Infine un ricordo sulla madre Pierina Paganelli: “Di mia mamma mi ricordo il sorriso che aveva tutte le volte che mi veniva a trovare in ospedale. Entrava sempre con quel sorriso per farmi capire che c’era e che io ce la stavo facendo. Quel sorriso rimarrà sempre nel mio cuore ed è il ricordo più bello. Tutti i giorni veniva all’ora di pranzo; il giorno dell’omicidio doveva venire e mi sembrava strano che non fosse ancora arrivata. Poi ho letto queste cose sulla chat e, tempo mezz’ora, è cambiato tutto”.

PIERINA PAGANELLI, LE PAROLE DELL’AVVOCATO DI GIULIANO SAPONI
In studio a Quarto Grado anche l’avvocato di Giuliano Saponi, che ha spiegato senza giri di parole: “Non temiamo colpi di scena nel processo, il quadro delle richieste probatorie è ormai abbastanza evidente: la procura ha chiesto un numero importante di testimoni, la difesa altrettanto, e questi testimoni in gran parte sono comuni; quelli in più esclusivi della difesa, a nostro avviso, non sposteranno il quadro accusatorio, non possono aggiungere nulla rispetto alla questione del delitto”.
E ancora: “Ci sono state manipolazioni mediatiche ai danni della verità, credo che la strategia mediatica, di cui noi leggiamo un copione negli atti dell’indagine e poi la vediamo realizzata a tutti i livelli, dalla tv al social, sia uno degli elementi più dannosi anche per la stessa famiglia: portare una narrativa falsa per delegittimare le indagini”.
Su Valeria: “Ho sentito una frase molto grave della signora Bartolucci che penso sia offensiva verso la magistratura: l’affermazione secondo cui non sarebbero stati indagati i signori Bianchi è una cosa pericolosissima, visto che c’è stata una pluralità di atti di indagine verso i Bianchi, a cui questi signori si sono sottoposti volontariamente e che hanno permesso di escluderli dall’atto omicidiario”.
