Delitto di Garlasco, spunta richiesta della GdF su "controlli bancari mirati" sui conti della famiglia Cappa e sul gip che archiviò Andrea Sempio
C’è un nuovo fronte dell’inchiesta sulla presunta corruzione a Pavia in relazione al delitto di Garlasco, e in particolare all’archiviazione di Andrea Sempio nel 2017. Lo dimostra la richiesta della Guardia di Finanza riguardo accertamenti sui conti delle cugine di Chiara Poggi.
L’annotazione risale alla fine dello scorso luglio, quando i finanzieri di Brescia hanno chiesto il via libera per effettuare accertamenti barari “mirati” sui conti di Paola e Stefania Cappa, ma anche su quelli del giudice Fabio Lambertucci, il gip che archiviò la prima inchiesta su Andrea Sempio su richiesta dell’allora procuratore Mario Venditti e che ora è giudice del dibattimento penale a Pavia.
L’informativa offre diversi spunti interessanti, perché si chiedevano analisi anche sui conti dei familiari delle Cappa.

Nell’annotazione di settembre, in merito agli approfondimenti effettuati, non compaiono per i nomi né del gip né della famiglia Cappa, mentre si precisa che non risultano anomalie per quanto riguarda Venditti.
DELITTO DI GARLASCO, LA RICHIESTA DEL GICO
Altri particolari sono stati forniti da Ore 14, secondo cui la richiesta del Gico è stata parzialmente accolta dalla Procura di Brescia. Ad esempio, la sollecitazione non è stata accolta per la famiglia Cappa e il giudice Lambertucci, via libera per Venditti, la famiglia Sempio e i carabinieri Spoto e Sapone. Ma il programma di Rai 2 fa notare il coinvolgimento del Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata che si occupa anche di traffico di droga, terrorismo e riciclaggio di denaro.
DELITTO DI GARLASCO, I DUBBI SUI CAPPA
Secondo la ricostruzione della trasmissione, non sorprende la richiesta sul gip, a fronte dell’ipotesi della corruzione nei confronti dell’ex procuratore Venditti, ma a sorprendere è che il mirino si sia allargato alla famiglia Cappa. A tal riguardo, Rita Cavallaro de Il Tempo si chiede cosa c’entrino le gemelle Cappa in relazione all’ipotesi della corruzione nel 2017, anziché sul delitto di Garlasco.
Allibita anche la criminologa Roberta Bruzzone, secondo cui non ci sarebbe coerenza investigativa. “Mi allarma questo tipo di allargamento, perché mi parla di un’ipotesi investigativa non plastica, ancora magmatica“, il suo commento.
