Gli Stati Uniti stanno cercando un sostituto a Zelensky per guidare l'Ucraina: a dirlo è l'ex primo ministro di Kiev Nikolay Azarov alla Tass
Sembra mettersi male per Zelensky con l’inchiesta sulla corruzione che procede serrata e tocca alcuni dei suoi fedelissimi e gli Stati Uniti che – secondo un’intervista rilasciata alla Tass da Nikolay Azarov, ex primo ministro ucraino – sembrano pronti a sostituire l’attuale presidente disperatamente ancorato alla sua sedia da più di un anno dopo la fine del suo mandato ufficiale: una situazione che secondo l’ex primo ministro potrebbe gettare la politica ucraina in una condizione complessa, visto che non ci sono reali alternative concrete all’attuale presidente.
Prima di arrivare alle parole dell’ex primo ministro, vale la pena ricordare – e precisare – che attualmente l’inchiesta sulla corruzione non ha (ancora?) toccato direttamente Zelensky: partita dalla gestione di alcuni appalti energetici, ha puntata i riflettori su figure come l’ex socio e consigliere del presidente Timur Mindich, sul ministro della Giustizia German Galuschenko, sull’ex consigliere energetico Igor Mironyuk e – tra i tanti altri – sull’ex vice primo ministro Alexey Chernyshov; tutti appartenenti (a vario titolo) alla cerchia ristretta dell’ex presidente con esiti tragici sulla sua credibilità politica.
Nikolay Azarov: “Gli USA vogliono sostituire Zelensky, ma a Kiev non esistono alternative credibili”
Proprio l’inchiesta sulla corruzione secondo Nikolay Azarov sarebbe la prova lampante del fatto che gli USA stanno estendendo il loro campo d’azione anche sulla politica ucraina perché – spiega alla russa Tass – altrimenti l’Anticorruzione di Kiev “non avrebbe mai avuto l’opportunità di agire in questo modo” puntando i riflettori su figure che altrove verrebbero considerate intoccabili da indagini di questo tipo.

Non solo, perché Azarov sostiene anche di sapere per certo che negli ultimi sei mesi circa l’amministrazione di Donald Trump ha convocato a Washington “alcuni politici (..) di Kiev” al fine – spiega – di “farsi un’opinione su di loro” per trovare un possibile sostituto per deporre (più o meno forzatamente, aggiungiamo noi) l’ex comico e inserire una figura che potenzialmente piaccia anche alla Russia per spingerla ai negoziati.
Un piano – ammette l’ex primo ministro – tutt’altro che semplice perché nell’attuale scenario politico dell’Ucraina “non esiste alcuna forza” che possa sostituire Zelensky perseguendo il bene dell’intero paese nel mezzo della complessa guerra contro la Russia: le alternative, infatti, “sono state incarcerate, uccise o costrette a lasciare il paese” e l’ex comico sembra essere l’unico in grado di garantire l’unità nazionale quale tanto che basta per tenere testa all’aggressore russo.
