Avanzata una proposta per mantenere l'ora legale permanente: secondo i promotori i benefici sarebbero economici, sanitari e securitari
Potrebbe esserci presto – ma in realtà non prima del 2027 – una positiva svolta sul tema del detestato cambio di ora che viviamo annualmente a marzo e ottobre con una proposta che potrebbe portare a una legge per introdurre l’ora legale permanente: proposta che – verrebbe da dire – arriva dal basso perché è stata mossa dalla no proti Consumerismo, dalla Sima e dal deputato leghista Andrea Barabotti, raccogliendo l’attenzione di circa 352mila cittadini che si sono detti favorevoli all’ora legale permanente.
Di fatto – vale la pena partire da qui – la proposta sull’ora legale permanente chiederà l’avvio in questa primissima fase di un’ampia indagine con un’apposita commissione che sarà chiamata a valutarne l’effettivo impatto e a seconda delle conclusioni alle quali giungerà quest’ultima, non prima del 30 giugno del 2026, potrà essere formulata un’effettiva proposta di legge: un iter, insomma, ancora piuttosto lungo, considerando anche che da quel momento per discutere e approvare la legge vera e propria di slitterà sicuramente al marzo del 2027 quando torneremo – da programma – all’ora legale.
Perché optare per l’ora legale permanente: “Risparmio economico, più consumi e maggiore sicurezza”
Al di là dell’iter – e delle possibili conseguenze, per ora del tutto imprevedibili – è interessante notare che secondo i promotori, l’ora legale permanente permetterebbe di risparmiare in modo notevole lungo tutto l’anno solare, accentuando quei già positivi risultati del cambio ora: infatti, secondo Terna – e lo ricordano gli stessi promotori – negli ultimi 21 anni di ora legale abbiamo risparmiato circa 2,3 miliardi di euro totali, 12 miliardi KWh non utilizzati e qualcosa come 160mila tonnellate di Co2 non emessa all’anno.

Grazie all’ora legale permanente secondo i promotori a quei già notevoli risparmi si andrebbero ad aggiungere ulteriori 180 milioni di euro e 720 milioni di KWh all’anno; ma i benefici si estenderebbero anche alla salute riducendo gli effetti negativi del cambio di orario e del buio presto durante l’inverno, all’economia reale stimolando i consumi anche nelle ore del tardo pomeriggio dei mesi invernali (dato che vi sarebbe concretamente più luce) e – addirittura – al tema della sicurezza, riducendo i dati sui furti che crescono quando la luce diminuisce già a partire dalle 17.
