Susanna Tamaro: autismo, disforia di genere, libri e incidente domestico: "Perseguitata da anni per il mio successo, non credo vivrò molto"
Chi è Susanna Tamaro, dall’autismo alla disforia di genere, incidente e il libri: “Da piccola volevo chiamarmi Carlo”
Nella nuova puntata de La volta di Buona di oggi giovedì 27 novembre 2025, tra gli ospiti di Caterina Balivo c’è anche Susanna Tamaro scrittrice italiana tra le più note e apprezzate al mondo. Nata a Trieste nel 1957 Susanna ha 68 anni. Ha studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia diplomandosi in regia. Nella sua lunga carriera di scrittrice ha pubblicato libri per adulti e per ragazzi come Cuore di Ciccia, Il cerchio magico, Tobia e l’angelo fino al più recente Per Sempre. In una recente intervista la scrittrice ha rivelato che ha iniziato a scrivere all’età di 13 anni.
Susanna Tamaro ha ripercorso la sua vita in una lunga intervista a Gente dove ha parlato della disforia di genere e dell’autismo. “A tre anni avevo il desiderio di essere chiamata Carlo” ha rivelato la scrittrice che poi ha aggiunto: “Per mia mamma era un gioco tra noi. Invece a tre anni avevo già la disforia di genere. Non ero Susanna, non lo sono mai stata”. Da bambina le venne diagnosticata una forma di autismo, la sindrome di Asperger che le definisce come “una scatola in cui i mattoncini del Lego sono in perenne e disordinato movimento: non si riesce a fare una casetta ma si può solo cercare di metterli ossessivamente in ordine.” E negli ultimi anni è finita spesso al centro di polemiche per le sue tesi nette contro l’aborto e critiche verso la comunità Lgbtq+. L’anno scorso ha spaventato tutti per essere rimasta vittima di un incidente, cadendo dalle scale a causa di una crisi di sonnambulismo. L’incidente le ha causato la frattura di braccia e gambe.
Susanna Tamaro lancia accuse choc: “Perseguitata per il mio successo, non so se vivrò ancora molto”
Susanna Tamaro si definisce schietta estremamente sincera ed incapace di non dire tutto quello che pensa. In una passata intervista a Il Messaggero si è lasciata andare alle considerazioni come un fiume in piena. “Ho venduto 20 milioni di copie ma sono stata perseguitata per il mio successo” ha confessato per poi rincarare la dose: “Persecuzioni continue, odio, minacce, cose spaventose. E ne sono uscita. Tu non sei una scrittrice, sei un fenomeno sociale, mi hanno detto una volta. Ho venduto 20 milioni di copie dei miei libri, tradotti in 46 lingue. Un po’ di stima potrei meritarla”. Ed infine ha fatto una considerazione amara che ha lasciato tutti di stucco: “A 67 anni, voglio fermarmi un po’. Non so se vivrò ancora molto, i miei genitori sono morti a 70 anni.”
