Delitto di Garlasco, Roberta Bruzzone attacca la difesa di Alberto Stasi dopo la rivelazione di Venditti su rilascio audio delle intercettazioni ai Sempio
Roberta Bruzzone si scaglia contro la difesa di Alberto Stasi dopo le nuove rivelazioni fatte dall’ex procuratore Mario Venditti a Quarto Grado in merito alle intercettazioni, la cui trascrizione è al centro della nuova inchiesta per il delitto di Garlasco, soprattutto per il filone relativo all’ipotesi di corruzione che coinvolge proprio l’ex pm insieme ai due ex carabinieri Giuseppe Spoto e Silvio Sapone. La fretta data per la trascrizione degli audio avrebbe generato errori, omissioni o alterazioni che hanno sollevato dubbi.
La difesa dell’unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi aveva chiesto ripetutamente il rilascio di quegli 800 audio circa di intercettazioni, anche dopo l’archiviazione di Andrea Sempio del 2017, ma le richieste furono respinte.

Non tre anni fa, con il contenuto di quegli audio che ha un ruolo nelle nuove indagini, ma il colpo di scena è ora rappresentato dalla rivelazione di Venditti, il quale ha spiegato di aver accordato lui il rilascio di quegli audio, semplicemente perché la richiesta era stata impostata in maniera diversa e Stasi era indicato come persona interessata, non offesa.
L’ATTACCO DI ROBERTA BRUZZONE AI LEGALI DI STASI
Dunque, a differenza di quanto sostenuto dalla difesa di Stasi, il procuratore Fabio Napoleone, che ha riaperto le indagini sul delitto di Garlasco, non c’entra nulla con il rilascio di quelle intercettazioni. Ed è proprio per questo che la criminologa Roberta Bruzzone sui social è andata all’attacco dei legali di Stasi.
Bruzzone si domanda se la difesa abbia effettivamente letto la parte in cui è specificato che l’autorizzazione alle intercettazioni, insieme al relativo nulla osta, fu firmata dall’allora procuratore Mario Venditti. A suo avviso, infatti, stanno diventando troppe le informazioni diffuse con grande sicurezza come se fossero verità indiscutibili, quando in realtà sono semplicemente false.
Ma la criminologa si lascia andare anche a una riflessione su quella che definisce una narrazione alternativa spinta da proclami e omissioni, verità a metà, ma un procedimento giudiziario viene rispettato non con proclami, bensì attenendosi ai fatti. «E i fatti, ancora una volta, non sono quelli che certi soggetti stanno tentando di spacciare per tali», ha commentato, lanciando un’altra frecciata ai legali di Stasi.
BRUZZONE SULLE MANCATE SVOLTE
Nel suo post ha tirato in ballo anche la presunta imminente svolta sulla colazione, svanita poi quando gli esami hanno confermato che sul Fruttolo c’era il Dna della vittima e sull’Estathé quello dell’allora fidanzato. Qualcosa di simile è accaduto con la questione Ignoto 3, il cui esito per la criminologa è stato «ancora più catastrofico».
La questione delle intercettazioni torna quindi alla ribalta: secondo Bruzzone, si tratta dell’ennesima versione raccontata con toni perentori, presentata come una verità assoluta che però, confrontata con i documenti ufficiali, risulta essere l’opposto. Le intercettazioni, infatti, furono autorizzate e convalidate dal procuratore Venditti, e non dalla persona che ora viene indicata. Per questo si chiede: è davvero stato solo un errore?
