Alberto Quadrio Curzio è nato a Turano (So) nel 1937. Laurea in Scienze politiche all’Università Cattolica di Milano, si è specializzato al St. John’s College di Cambridge. Dal 1965 al 1968 è professore associato di Economia politica all’Università di Cagliari. Ricopre lo stesso incarico dal 1968 al 1972 all’Università di Bologna, dove resta fino al 1975, divenendo nel 1974 professore ordinario. Nel 1976 è professore ordinario di Economia all’Università Cattolica di Milano e direttore del Centro Ricerche di Analisi economica. Dal 1982 al 1989 è presidente del comitato scientifico di Nomisma. Nel 1984 gli è stato conferito il Premio Saint Vincent e nel 1994 il premio Federico Motta Editore obiettivo Europa per il giornalismo. È attualmente professore di Economia e direttore del Centro ricerche di Analisi economica e, dal 1989, decano della Facoltà di Scienze politiche dell’Università Cattolica di Milano, nonché membro del comitato scientifico di Nomisma. È curatore della rivista scientifica Economia Politica. È consigliere del Consiglio dell’Istituto per gli Studi Manageriali (Istud) e della fondazione Cariplo. Dal 1995 è presidente della Associazione Economica Italiana. È autore di circa 250 pubblicazioni in italiano e in inglese.
Finora il Governo Monti sembra aver operato tre interventi. ALBERTO QUADRIO CURZIO ci spiega quali altre riforme sarebbero necessarie per stimolare la crescita
L’Italia non vive un momento facile sia per la situazione finanziaria internazionale che per quella politica interna. L’analisi di ALBERTO QUADRIO CURZIO
Crescono le pressioni sul governo per una riforma fiscali che abbassi le tasse. ALBERTO QUADRIO CURZIO ci spiega che due programmi sono già stati avviati dall’esecutivo
ALBERTO QUADRIO CURZIO ci illustra due proposte sull’utilizzo dei capitali libici congelati da parte dell’Ue per aiutare le popolazioni colpite dal conflitto e sviluppare l’area Mena
Una modifica del Titolo III della Costituzione, spiega ALBERTO QUADRIO CURZIO, può essere utile ad affrontare le sfide economiche del XXI secolo. Purché non venga pensata e studiata dal mondo politico
Grande enfasi da parte del ministro del Welfare sul principio di sussidiarietà. Ma attenzione: questa non legittima solo l’esistenza e il ruolo dei soggetti sociali, ma è il principio cardine dell’intera vita democratica, l’unico in grado di mediare tra dirigismo e liberismo
La Caritas in veritate offre una chiave di lettura fondamentale per ripensare i grandi temi dell’economia che questo secolo ha ereditato da quello che si è appena concluso. Una sfida a meccanicismo economico e alle sue gravi responsabilità. Un commento di ALBERTO QUADRIO CURZIO
La sussidiarietà è stata introdotta nella riforma del titolo V della Costituzione. Il risultato è discutibile e presenta tre difetti: non esiste un Senato delle regioni sul modello tedesco, il federalismo fiscale rimane zoppo, una sussidiarietà orizzontale che può trovare solo “leggere” applicazioni