Il film di Madhi Avaz "A beautiful life" aiuta a ricordare quale è il fascino della musica che non può essere rovinata da progetti di potere

A beautiful life è un film d’amore del regista Mahdi Avaz che si avvale dell’interpretazione del cantante danese Christopher, alla prima esperienza come attore protagonista di un film. “I Hope This Song Is For You” è la canzone che rappresenta l’inizio del successo di Elliott, questo pescatore cui sono morti i genitori e che ha il dono del canto, ma ha bisogno di ritrovarsi come persona.



In questa canzone vi è un passo che in A beautiful life viene evidenziato, dice se non hai niente per cui morire, per che cosa vivi? È un passo di una sfida da brividi, la vita ha bisogno di qualcosa di grande, di qualcosa che implica tutto per essere vissuta. Elliott ha come perso questo livello ideale dell’esistenza, persi i genitori non ha trovato nessuno che gli volesse bene se non alla fine il suo padrone dove lui tira avanti pulendo il pesce dopo averlo pescato.



Che lui gli voglia bene lo si capisce quando è proprio lui a scaricarlo davanti alla villa di chi lo ha scoperto e ha un progetto su di lui per farlo diventare un grande cantante, Suzanne, interpretata da Christine Albeck Borge, moglie di un cantante che si era suicidato.

Elliott non vorrebbe avventurarsi in questo mondo, è un uomo che guarda la vita con sospetto, ha del resto ragione, a chi l’ha scoperto non interessa lui, ma poter rilanciare un progetto discografico, e questo tema ritorna nel film A beautiful life, il contrasto tra la bellezza della musica, il suo fascino, la sua intensità e il potere che dà. Vi ritorna con un suo amico, Oliver (Sebastian Jessen), che si ripresenta nella sua vita e cerca di sfruttare per sé il successo dell’amico.



In questo passaggio di A beautiful life è evidente il giudizio del regista: la musica è bellezza che può essere rovinata da progetti di potere, è quando la musica serve a progetti economici non è più libera come all’origine.

Catapultato in questo mondo con una grande dote, ma con il rischio di finire stritolato dai progetti su di lui, Elliott incontra Lilly (Inga Ibsdotter Lilleaas) e con lei dopo un impatto non facile inizia un rapporto che dalla musica diventa un rapporto d’amore.

C’è un passaggio decisivo in A beautiful life quando Lilly dice a Elliott che deve cantare non per la gente ma per qualcuno, che deve avere davanti qualcuno a cui rivolge il suo canto. Qui sta il fascino originale della musica, che si canta per qualcuno, che si compone musica per qualcuno, che si suona la chitarra per qualcuno, è questo rivolgersi all’altro che rende affascinante la musica.

Tutto il film A beautiful life è la ricerca di Elliott di questo momento musicale vero, di questa bellezza unica. Lilly soffre di questa difficoltà di Elliott a cogliere quel punto così decisivo, finché succede nell’ultima scena quando lui sconvolgendo i suoi stessi piani si mette a cantare quella che sarà la colonna sonora del film e che inizia così:

“Baby, I′m pregnant”, she said

Sono incinta mi hai detto

And I saw my whole life

E tutta la mia vita

Flash before my eyes

Davanti agli occhi mi è passata

So much for planning ahead

Non avevo alcun piano fatto

We’re gon′ be alright

Andrà tutto bene

There won’t be a right time

Non c’è mai un momento che conviene

Elliott finalmente cantava avendo davanti qualcuno, cantava veramente avendo lei, Lilly, davanti e questo rendeva la sua canzone bella, intensa e per tutti.

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