Le adozioni in Italia sono una realtà sempre più remota: soltanto una coppia etero su dieci tra quelle che presentano richiesta riesce ad accogliere un bambino nella propria casa. A rivelarlo, come riportato da Il Giornale, sono i dati relativi al 2021. Su 8 mila domande, ne son state accettate soltanto 800. Anche nel 2022 i via libera sono stati solo 565, mentre 2.382 pratiche sono ancora pendenti. I tempi di attesa per la fumata bianca sono di fino a 5 anni. Anche i più volenterosi alla fine finiscono per desistere.
Il motivo è da ricondurre al fatto che i requisiti innanzitutto sono ferrei. È necessario infatti essere sposati da almeno tre anni ed avere compiuto i 25 anni di età dall’inizio dell’iter di adozione di un neonato. Il genitore più giovane non deve inoltre avere superato i 41 nel caso di bambini piccoli e i 58 nel caso di un diciassettenne. Solo in casi eccezionali è possibile l’adozione da single, mentre per le coppie omosessuali è vietata.
Adozioni: in Italia solo 1 coppia etero su 10 ci riesce. La denuncia
Le coppie che riescono nelle adozioni in Italia sono veramente poche e le altre spesso sono costrette ad arrendersi dopo infinite lungaggini. “La legge dice che la pratica di idoneità deve concludersi in sei mesi, ma non succede mai. I servizi prendono appuntamenti molto scaglionati, i colloqui al tribunale hanno tempi dilatatissimi e per ottenere l’idoneità si aspetta anche tre anni”, ha denunciato Francesco dell’associazione Amici dei bambini.
È per questo motivo che in molti casi le coppie finiscono per provare la via delle adozioni internazionali. Le pratiche in questo caso cambiano da Paese a Paese. Uno dei principali di provenienza in passato era ad esempio la Russia, ma adesso è tutto bloccato. In alcuni casi i costi sono proibitivi. È il caso della Bolivia, dove è obbligatorio un mese di permanenza. Ogni famiglia che intraprende questa strada avrebbe diritto ad un rimborso di 9 mila euro per le spese sostenute e il 50% di queste in detrazione, ma non sempre queste somme arrivano nei tempi necessari.