Si continua a parlare degli affitti brevi. Federconsumatori ha appena fornito dati interessanti su quelli nelle città italiane

Secondo Federconsumatori, rispetto allo scorso anno il prezzo per un alloggio in affitto breve turistico per uno dei ponti primaverili ha subìto aumenti dal 10% al 24%. L’osservatorio dell’associazione ha anche analizzato la regolarità e la sicurezza degli affitti brevi (Str, short term rentals) nelle città italiane: anche se emerge “un aumento delle strutture regolarmente dotate di codice identificativo, la situazione resta ancora fortemente carente e allarmante sul piano della sicurezza. Ancora solo una struttura su 9 è pienamente regolare”.



Sempre secondo Federconsumatori, “un segnale importante è la riduzione dei soggetti operativi in questo mercato. Alla crescita degli adempimenti, alla maggior difficoltà di evasione, all’attesa crescita dei controlli (non ancora verificatasi), molti proprietari di un solo immobile hanno abbandonato questo mercato. Un allontanamento forse temporaneo, in attesa degli eventi, o forse un ritorno a formule d’affitto lunghe”.



Ma allo stesso tempo sta crescendo la concentrazione sotto un unico gestore di decine o centinaia di appartamenti: “Si sta affermando un modello che propaganda la deresponsabilizzazione dei proprietari, che affidano l’immobile chiavi in mano a un gestore, solitamente un’agenzia, specializzata negli affitti brevi. In realtà, però, in caso di problemi, le responsabilità di ogni natura restano in capo anche ai proprietari”.

Sugli Str, in ogni caso, si concentrano le attenzioni delle amministrazioni pubbliche, da anni certe che la loro proliferazione abbia portato agli attuali fenomeni di overtourism, se non addirittura di cambiamenti drastici del tessuto urbano di servizi e commerci, non più rivolti alla popolazione residente, quanto ai turisti. Le contromisure sono note, anche se ancora poco diffuse e controverse, a partire ad esempio dal ticket d’ingresso introdotto per Venezia.



Si invoca spesso la necessità di ricorrere all’innovazione tecnologica per governare meglio i flussi. Adesso Mabrian, la piattaforma globale di travel intelligence (che fa parte di The Data Appeal Company – Almawave Group), ha lanciato uno strumento per monitorare e regolamentare gli Str, che consente un’analisi completa e dettagliata delle offerte in una determinata destinazione, fornendo informazioni chiave come posizione, numero di posti letto, categorie di proprietà, stato della licenza. Tutti dati essenziali per arrivare a decisioni efficaci da parte dei pianificatori urbani.

“Questo strumento fornisce alle amministrazioni pubbliche e alle destinazioni i mezzi per regolamentare i servizi di ricettività turistica, sfruttando la tecnologia per supportare le normative esistenti, promuovere la convivenza tra turisti e residenti e garantire la qualità dell’alloggio”, ha detto Carlos Cendra, partner e direttore marketing e comunicazione di Mabrian.

Il nuovo strumento è già stato testato a Ibiza dallo scorso mese di maggio 2024, quando l’isola ha integrato l’intelligence turistica con fonti di dati ufficiali per automatizzare il rilevamento di affitti turistici non regolamentati, perché proprio contrastare l’alloggio turistico illegale è la priorità.

La soluzione di Mabrian aiuta a far rispettare le norme, a promuovere l’equilibrio territoriale e gli standard di qualità negli alloggi. Lo strumento fornisce dati operativi costantemente aggiornati, e consente alle amministrazioni di integrare i registri ufficiali delle licenze Str all’interno di una destinazione, consentendo confronti su capacità dell’unità, posizione e stato della licenza con gli annunci sulle principali piattaforme online.

Prevede anche filtri per classificare le proprietà in base a quattro tipi di non conformità e per identificare sistemazioni di bassa qualità o non regolamentate. Mabrian prevede anche futuri aggiornamenti, per integrare il registro nazionale unificato delle licenze per gli affitti a breve termine, che entrerà in vigore il prossimo luglio.

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