I contribuenti dovrebbero sapere dell‘obbligo dell’aggiornamento al catasto dopo l’intervento del Superbonus 110 e soltanto per un accrescimento di valore di almeno il 15% sull’immobile oggetto dell’incentivo edilizio. In questi giorni sarebbero cominciate le attività di verifica e l’eventuale invio delle lettere di compliance dall’Ade.
Per evitare preoccupazioni Paolo Biscaro, presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri, ha pubblicato la circolare protocollata con il numero 428 di quest’anno 2025, per spiegare in che cosa consistono i primi invii delle lettere bonarie dell’Agenzia delle Entrate, che starebbe effettuando i primi controlli degli immobili in oggetto.
Aggiornamento catasto dopo Superbonus 110: quando sorge l’obbligo?
L’aggiornamento al catasto dopo l’intervento del Superbonus 110 è obbligatorio qualora l’immobile avesse guadagnato un valore superiore di almeno il quindici per cento rispetto al suo stato “storico”, nonché pre incentivo edilizio. A tal proposito, è indispensabile che l’interessato abbia presentato il documento digitale Docfa.
Il DOCFA significa “documenti catasto fabbricati“, ed esso dev’essere inviato – per obbligo di Legge – all’ufficio competente che prende atto degli interventi edilizi che sono stati conclusi con successo. La segnalazione è utile per il nuovo accastato dell’immobile in questione.
Dopo aver trasmesso la pratica, le unità immobiliari che sono state ristrutturate con il Superbonus 110 oppure con altri incentivi edilizi, verranno aggiornate con i nuovi valori presso il catasto.
I primi controlli dall’Agenzia delle Entrate
Sarebbero già iniziati i primi controlli dall’Agenzia delle Entrate, che rispettando quanto previsto dalla Manovra pubblicata lo scorso anno, e secondo i commi numero 86 e 87, con la Legge 213, essi si baseranno su una lista ben definita. In caso di possibili irregolarità al contribuente verrà trasmessa una lettera bonaria (detta di compliance).
Qualora il contribuente non si mettesse in regola neanche dopo la ricezione del primo avviso, allora potrà sanare l’irregolarità con il pagamento corrispondente a 172 euro (il fatidico ravvedimento operoso) e per ogni immobile oggetto della sanzione e/o irregolarità).