AGROALIMENTARE/ La sfida di Agrocepi, un patto per salvare il capitale naturale
Accordo tra Agrocepi, Fondazione Biohabitat, coop Ecosistema per sviluppare il capitale naturale. Progetti e ricerca per salvare gli ecosistemi

Al Sana di Bologna (il Salone internazionale del biologico e del naturale) la Federazione nazionale agroalimentare Agrocepi, la Fondazione Biohabitat e la cooperativa di progettazione e servizi Ecosistema hanno firmano un accordo quadro di collaborazione che vuole potenziare il “capitale naturale”, i suoi servizi ecosistemici e la sostenibilità ambientale all’interno dei processi produttivi del mondo agroalimentare e più in generale della vita di tutta la popolazione. Tanto più considerando come i recenti e ripetuti eventi estremi (alluvioni, dissesti idrogeologici, siccità prolungate) obbligano tutti a riflessioni serie su come affrontarli efficacemente, dalla vita quotidiana dei singoli alla progettualità e alla programmazione di amministrazioni e imprese.
I tre presidenti Corrado Martinangelo (Federazione nazionale agroalimentare Agrocepi), Gianluca Cristoni (Fondazione Biohabitat) e Andrea Serra (Cooperativa di progettazione e servizi Ecosistema) hanno raccontato il percorso comune di incontri e scambi di esperienze che ha portato a condividere l’importanza di lavorare insieme per valorizzare il capitale naturale.
Il capitale naturale, ovvero l’insieme delle risorse naturali a livello globale, offre infatti alle comunità e agli individui beni e servizi gratuiti chiamati servizi ecosistemici quali cibo, acqua potabile, ossigeno e tante altre materie prime ma anche, ad esempio, diversità biologica, funzionalità degli habitat, produzione di biomassa netta, formazione e rigenerazione dei suoli, ciclo dei nutrienti di base, regolazione del clima, dei cicli idrici e della qualità dell’aria, mitigazione dei rischi naturali, protezione dall’erosione, impollinazione, controllo biologico.
Insomma, tutto ciò che da sempre serve all’uomo per vivere e prosperare. Il degrado attuale del capitale naturale e dei suoi servizi ecosistemici provoca crisi ambientali e, conseguentemente, economiche e sociali. È chiaro a tutti quanto sia indispensabile preservarlo e potenziare i servizi ecosistemici.
Questo accordo vuole “dare gambe” ad azioni svolte dai sottoscrittori per sensibilizzare, educare e formare sui temi del capitale naturale, dei suoi servizi ecosistemici e della sostenibilità ambientale. Inoltre promuove l’obiettivo di consolidare quantitativamente e qualitativamente l’offerta di servizi ecosistemici attraverso la creazione e il miglioramento degli ambienti naturali e seminaturali, fornitori dei servizi stessi. Infine si pensa di strutturare un soggetto in grado di promuovere la crescita dei servizi ecosistemici e organizzare procedure per la loro certificazione.
Nei prossimi anni quindi le tre organizzazioni si impegnano a progettare e svolgere assieme azioni di ricerca, analisi, progettazione e sperimentazione, di educazione e formazione, di promozione e di condivisione verso soggetti potenziali target.
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