Si parla di Garlasco a Porta a Porta e in collegamento vi era il legale di Alberto Stasi, Antonio De Rensis: ecco cos'ha detto

La puntata di ieri di Porta a Porta si è concentrata sul delitto di Garlasco, ospitando in collegamento l’avvocato Antonio De Rensis, uno dei due legali di Alberto Stasi. Tanti gli argomenti commentati dall’ospite, a cominciare dalla famosa impronta trovata sul muro delle scale, appartenente sembrerebbe ad Andrea Sempio: “Chi ha lasciato Chiara Poggi quando l’ha buttata sulle scale – commenta De Rensis – l’ha lasciata all’inizio delle scale. C’è un particolare dal quale noi dissentiamo, non abbiamo assolutamente la certezza che sia stato solo un soggetto ad interagire sulla scena, noi crediamo che vi siano le possibilità che possano aver interagito più persone sulla scena del crimine”. E ancora: “Questi accertamenti sono molto importanti, mi preoccupa un pochino il termine supposte (riferendosi al fatto che le impronte di Andrea Sempio non sarebbero certe ndr) perchè chi ha firmato la perizia è il comandante sezione impronte dei Ris di Roma e io voglio sperare che lo stesso si basi su dati certi e non su supposizioni”.



E ancora: “Bisogna osservare dove e come è osservata l’impronta, ed è assolutamente innaturale rispetto a come normalmente si scende la scala. Io rispetto le ricostruzioni perchè ognuno esprime ciò che pensa ma partiamo sempre dal presupposto che abbia agito una sola persona. Qui gli elementi che si stanno analizzando e si analizzeranno riguarderanno molti aspetti e dopo aver deposto davanti al procuratore capo per due ore e mezza (riferendosi all’interrogatorio di martedì scorso di Alberto Stasi ndr), io ero lì dentro, ho capito che hanno le idee e un percorso chiaro e sono molto ma molto più avanti di quanto possiamo immaginare, avendo iniziato le indagini a novembre 2023″. De Rensis si è quindi soffermato sugli oggetti prelevati dalla casa di Andrea Sempio durante la perquisizione, fra cui degli scritti e anche due disegni particolari: “Ci sono dei diari e non solo un bigliettino, poi ci sono due immagini, in una ci sono due fidanzati e una ha gli occhiali e una volpe che li guarda dicendo ‘non saprai il mio segreto’ e nell’altra c’è l’immagine dell’agnello sacrificale postata il giorno della condanna definitiva di Alberto Stasi. Forse bisogna indirizzarsi anche in un’analisi di questo tipo. L’agnello sacrificale l’ha postato Sempio, questa non è una suggestione, è una realtà, non c’è un topolino”.



AVVOCATO ALBERTO STASI: “NELL’ACCUSA NON VEDO DISPONIBILITA’”

E ancora “Io dal primo giorno dico che in questa indagine saranno riscoperte le indagini tradizionali. Nella vecchia indagine sono ricorrente diverse contraddizioni, come i capelli non analizzati o il filmato mandato in mondovisione dove chi rappresentava Stasi era a torso nudo che si lavava le mani del lavandino… quanti buchi ci sono stati”. De Rensis ha ricordato anche che: “I carabinieri hanno cancellato l’alibi di Alberto Stasi che è stato miracolosamente, miracolo terreno, trovato poi dal giudice che l’assolto in primo grado e se ciò non fosse accaduto forse non ne avremmo parlato ora, quindi ci sono state cose fatte male”.



De Rensis poi si domanda, provocatoriamente: “L’accusa dice che sono pronti a nuove indagini ma come è possibile se poi si oppongono all’incidente probatorio, se fanno tante eccezioni, se assumono atteggiamenti abbastanza discutibili… io credo che tutta questa volontà, e non sto parlando della famiglia Chiara Poggi che non commenterò mai, ma tutta questa volontà io non l’ho vista, forse mi sbaglio ma non mi sembra ci sia stato un accoglimento molto favorevole, mi sembra di aver letto che queste indagini partono da tesi strampalate, l’ho letto su un comunicato firmato”.

AVVOCATO ALBERTO STASI: “PER ORA NON PENSIAMO ALLA REVISIONE”

Infine sulle prossime mosse: “Con la collega Bocellari (storico legale di Alberto Stasi ndr) noi siamo molto concentrati e osserviamo l’attività della procura e come detto prima dopo aver reso interrogatorio siamo usciti con la consapevolezza che hanno le idee molto più chiare di quanto si possa immaginare, ovviamente procedono con grande prudenza perchè a differenza del 2007 stanno lavorando a 360 gradi, noi per il momento non pensiamo alla revisione”.

Ricordiamo che Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, pena ridotta rispetto ai 24 comminati per via del rito abbreviato, e che il condannato sta ormai scontando gli ultimi anni, avendo anche ottenuto la semilibertà che gli permette di uscire il mattino dal carcere e tornare in galera solo la notte a dormire. Ovviamente se da questa nuova indagine dovesse emergere qualche novità clamorosa è logico pensare che la prossima mossa degli avvocati di Alberto Stasi sia proprio quella della revisione del processo attraverso cui, in caso venisse concessa, si potrebbe togliere per sempre all’ex studente della Bocconi, questa macchia indelebile.