Alberto Tomba, una carriera “magnetica” e il soprannome inventato da Patrick Lang
Sono diversi i motivi d’orgoglio per lo sport italiano, sai successi di squadra agli sport individuali. Tra questi, occupa un ruolo iconico Alberto Tomba; la sua verve agonistica e la sua attitudine estroversa hanno segnato lo sci alpino e non solo tra la seconda metà degli anni ’80 e sul finire degli anni ’90. Il quarto sciatore al mondo per numero di successi si è concesso un’ampia intervista per il Corriere della Sera, riportata anche da Dagospia. “Il mio fascino magnetico? Si può spiegare così: estroverso, bolognese, con la faccia diversa dai montanari che hanno le piste sotto casa. E poi: amore e odio, due opposti che hanno segnato la mia carriera“.
Inizia così l’intervista di Alberto Tomba, che racconta le origini del suo storico soprannome “Tomba la Bomba”: “Mi chiamò così Patrick Lang: magari a suo tempo poteva starci, oggi con le bombe vere nelle cronache di guerra è meglio lasciar perdere”. Dopo i primi aneddoti, il campione del mondo degli sci si concede su temi più scottanti. “Davo fastidio? Forse hanno preferito che vincessero Girardelli e Zurbriggen piuttosto che un bolognese cittadino. Io ho portato l’audience ed è cambiato tutto. Mi hanno fatto i complimenti, ma quando ho smesso molti erano contenti”.
Alberto Tomba e il rapporto con l’amore: da Martina Colombari a Miss Finlandia
Nel corso dell’intervista per il Corriere della Sera, Alberto Tomba entra anche nel merito dell’etichetta da “macho italiano”, senza tralasciare le indiscrezioni trapelate in passato in riferimento a flirt passionali. “Essere un sex symbol aiuta, ma poi devi anche essere un vincente. Fare pace con Martina Colombari? Mica abbiamo litigato… Eravamo entrambi giovani: è stata una storia ed è finita, succede”. Incalzato sull’importanza della storia, Alberto Tomba ha aggiunto: “Si, era importante: Cristina prima, poi Martina, Janina che era Miss Finlandia… Ne ho nascoste tante, una volta non c’era, come oggi, la privacy da tutelare”.
Sempre sul tema sentimentale, Alberto Tomba si è espresso in maniera ambigua sulla sua situazione attuale. “Se resterò single? Resto ‘simple’. Dopo i 50 anni è dura innamorarsi: l’ultima volta è successo anni fa…“. Sul rapporto con la madre, spesso fin troppo romanzato, il campione dello sport ha spiegato: “Io troppo legato a mia madre? E’ ovvio che sia così e comunque non è troppo. Già a 15 anni ero in giro per il mondo, lei era in pensiero: la chiamavo dalle cabine telefoniche o dalle stanze d’albergo… Mio padre invece era un burbero e selvaggio”.
Alberto Tomba e le “leggende” del passato: dalla foto nudo ai problemi con il fisco
Alberto Tomba ha ripercorso – durante l’intervista rilasciata per il Corriere della Sera – alcuni degli aneddoti più caratteristici della sua carriera; dalla gara mancata per una ragazza alla coppa lanciata ad un fotografo. “La storia della gara saltata è una cavolata: eravamo a Chamonix, non volevo fare la gara perchè il giorno prima mi ero fatto male giocando a squash. Ero con Martina e le dissi: domani non corro. Poi ci ho ripensato“. Sul “caso” Martinuzzi ha invece svelato: “L’ho colpito a un dito, non lo rifarei in pubblico, magari aspetterei Carnevale; mi metterei in maschera e andrei a casa sua. Mi spiace aver agito così, ma una vigliaccata del genere non me l’aspettavo e mi ha creato problemi“. Il riferimento di Alberto Tomba, era alla foto pubblicata dal fotografo Martinuzzi che lo ritraeva nudo in sauna.
Alberto Tomba si pronuncia inoltre anche sulla questione della frode fiscale risalente al finire degli anni ’90. “Se sei sul gradino più alto è maggiore il vento: sei sempre condannato. Nel 2002 mi hanno assolto, non gestivo io: pensavo solo a sciare”. Verso la conclusione , “Tomba la Bomba” si lascia andare ad alcune considerazione tra attualità e futuro. “La paura di essere dimenticato? C’è chi mi dice che mi ricorderanno per sempre: per ora è vero e mi commuovo per l’affetto che mi riservano. Viviamo in tempi difficili, il nuovo millennio è un disastro: rimpiango gli anni 80 e 90″.