Nella diretta odierna, la trasmissione di Canale 5 Verissimo tornerà ad occuparsi – con l’inedita testimonianza della sorella Chiara – del tristissimo omicidio di Giulia Tramontano compiuto nel maggio dello scorso anno dal fidanzato Alessandro Impagnatiello che dopo le insistenti pressioni da parte degli inquirenti (ed ormai messo alle strette) ha confessato il terribile gesto senza mai mostrare alcun tipo di rimorso: tra queste righe approfondiremo proprio la discussa figura di Alessandro Impagnatiello che fino all’ultimo – ed in realtà anche dopo la condanna di pochi giorni fa – ha continuato a mostrarsi del tutto impassibile, quasi disinteressato dall’aver ucciso due persone.
Prima di parlare di Alessandro Impagnatiello vale la pena ricordare che del caso di Tramontano si parla dal 28 maggio scorso quando il fidanzato si presentò in caserma per denunciarne la scomparsa: bisognerà poi attendere almeno fino al primo giugno per avere delle risposte, con la piena confessione da parete dell’uomo e il drammatico ritrovamento del corpo di Giulia abbandonato in una zona poco battuta di Senago con 27 ferite inflitte da un lungo coltello da cucina.
Chi è Alessandro Impagnatiello: tutto sul killer di Giulia Tramontano, dalla relazione clandestina al castello di bugie
Della vita di Alessandro Impagnatiello precedente al violento omicidio – nel quale morì, oltre a Giulia, anche il bimbo che portava da sette mesi in grembo – sappiamo poco e nulla se non che prima di conoscere la sua futura vittima aveva intrattenuto una lunga relazione con un’altra donna dalla quale era nato un bambino che – all’epoca dei fatti – aveva 8 anni: classe 1993, sappiamo che è nato nel milanese e ha collezionato una serie di esperienze all’interno di diversi locali e ristoranti di lusso nei quali ha sempre lavorato come barman.
Della relazione tra Giulia e Alessandro Impagnatiello non sappiamo un granché, ma è certo che poco prima dell’omicidio la ragazza aveva già in più occasioni messo in chiaro che il rapporto tra i due era ormai giunto al capolinea, specialmente dopo aver scoperto che nella vita del barman c’era anche un’altra donna, conosciuta sul posto di lavoro: proprio dopo un incontro tra le due nella testa di Alessandro Impagnatiello è scattato qualcosa, un desiderio letale che ha guidato per ben 27 volte la sua mano armata di coltello contro il corpo della 28enne, poco prima di tentare per ben due volte (senza successo) di dargli fuoco per farlo sparire.
Da quel giorno la figura di Alessandro Impagnatiello è man mano finita sempre più sotto i riflettori dei media e – soprattutto – degli inquirenti tra i suoi vani e disinteressati tentativi di cercare la ragazza (apparendo di fatto sempre distante, conscio che tanto non sarebbe stata trovata in vita), dei messaggi inviati a ripetizione al suo cellulare per procurarsi l’alibi del fidanzato preoccupato e – soprattutto – l’amara scoperta del fatto che il corpo di Giulia è rimasto per tre lunghi giorni nel bagagliaio della sua auto regolarmente utilizzata per andare al lavoro o prendere parte alla infruttuose ricerche.