Alex Schwazer, Corte Europea dei Diritti dell’Uomo apre procedimento per la revisione del processo contro il rifiuto del tribunale svizzero (12 settembre).
ALEX SCHWAZER, CORTE EUROPEA DIRITTI DELL’UOMO APRE PROCEDIMENTO PER LA REVISIONE DEL PROCESSO
Buona notizia per Alex Schwazer, infatti oggi, venerdì 12 settembre 2025, la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha aperto un procedimento contro il rifiuto del tribunale federale svizzero di ammettere la revisione della sentenza arbitrale del TAS del 30 gennaio 2017 in merito alla squalifica per doping del marciatore altoatesino.
Per essere più precisi, la notizia è stata diffusa oggi, ma la decisione della CEDU porta la data di giovedì 21 agosto scorso, quando la Corte ha deciso di aprire il procedimento contro il governo svizzero, come era stato richiesto nel ricorso presentato nel 2022 dai legali di Alex Schwazer.
Un punto a favore del campione olimpico della 50 km di marcia a Pechino 2008, perché Alex Schwazer aveva naturalmente contestato il rifiuto del tribunale federale svizzero di consentire la revisione della sentenza arbitrale del TAS, richiesta dall’altoatesino in seguito all’archiviazione da parte delle autorità italiane nel procedimento penale contro l’atleta.

Alex Schwazer infatti, lo ricordiamo, per la giustizia italiana è stato infine assolto per non aver commesso il fatto. Secondo quanto hanno fatto sapere i legali del marciatore, “la comunicazione del ricorso al governo rappresenta un passaggio cruciale nello sviluppo della procedura e nell’esame delle doglianze” prospettate dall’altoatesino.
ALEX SCHWAZER, LA SODDISFAZIONE DEL LEGALE DELL’ALTOATESINO
Ricordiamo che nel 2017 la sentenza del TAS fu un colpo durissimo al tentativo di rilanciare la carriera di Alex Schwazer, perché il Tribunale Arbitrale dello Sport aveva confermato la colpevolezza del marciatore altoatesino infliggendogli una squalifica di ben otto anni. I successivi sviluppi hanno invece mutato drasticamente il quadro della situazione, almeno per la giustizia italiana. Molto soddisfatto l’avvocato Gerhard Brandstaetter, che parlando con LaPresse ha dichiarato: “Adesso si comincia a ragionare bene”.
Il legale ha così confermato l’apertura ufficiale di un procedimento da parte della CEDU contro il Governo svizzero, sede del TAS. Brandstaetter ha anche parlato degli scenari che si potrebbero aprire questo punto: “Tutta una serie di quesiti e indagini devono essere posti dal governo federale che non ha concesso la riapertura del Riesame sulla base della sentenza di assoluzione da parte del giudice italiano”. Il rifiuto da parte elvetica ha significato “non concedere l’accesso garantito dai Diritti europei dell’uomo alla giustizia, perché gli hanno negato questo processo”, sottolinea l’avvocato. “Ora andiamo a vedere quello che succede”, ha concluso il legale dopo questa importante ‘vittoria’ per Alex Schwazer.
