“Allah è apparso in cielo a Metz e ho deciso così di autorizzare la costruzione di una moschea”: si è espresso in questi termini François Grosdidier, ex senatore e sindaco di Destra della cittadina francese, distante all’incirca novanta minuti da Strasburgo. Parole riportate in Italia dal quotidiano “Libero”, che rivela che il futuro luogo di culto occuperà una superficie totale di 5.649 metri quadrati e sarà dotato di un minareto alto 34 metri, di un museo per l’immigrazione e anche di un istituto del mondo arabo.
Non è per giunta la prima volta che Grosdidier si rende protagonista di un’iniziativa di questo genere; infatti, nel 2008 a Woippy, altro Comune transalpino di cui era primo cittadino, aveva finanziato con tre milioni di euro un centro culturale islamico di grosse dimensioni, tanto che può accogliere fino a 1.800 fedeli. Addirittura, in un’intervista del 2015, arrivò ad asserire senza fare troppo ricorso alla retorica che “la Francia ha quarant’anni di ritardo sul numero di moschee, che sono troppo poche. Bisogna arrivare a raddoppiare il loro totale”.
“ALLAH IN CIELO A METZ”: GROSDIDIER E I SUOI “COLLEGHI”
Oltre alle esternazioni di Grosdidier sull’apparizione nel cielo che sovrasta Metz di Allah, si è registrata in Francia la tendenza dei sindaci di Destra a cercare sempre più spesso il consenso della popolazione musulmana, come evidenziato ancora da “Libero”. Tanto che il 24 giugno scorso, Laurent Jacobelli, capolista del Rassemblement national nel Grand Est, si diresse a Farébersviller, dove l’Union des Démocrates Musulmans Français aveva centrato il 28% delle preferenze, ritrovandosi così arbitro della partita. Qui, la donna denunciò la tendenza della Destra gollista a cercare il supporto elettorale di questa parte di cittadinanza.
Alcuni esempi? In passato, nel 2008, Alain Juppé da sindaco di Bordeaux disse sì alla concessione di 8.500 metri quadrati di terreno all’associazione dei musulmani della Gironda per l’edificazione di una moschea, in cambio di un introito decisamente simbolico: un solo euro. Anche la sua omologa di Strasburgo, Fabienne Keller, nel 2004 avallò la costruzione di quella che, entro il 2025, diventerà la moschea più grande dell’intero Vecchio Continente.