A Chi l'ha Visto le novità sulla morte di Andrea Prospero, a cominciare dallo “spaccio” di finte ricette mediche: cosa è emerso
Il giallo di Andrea Prospero a Chi l’ha visto, e le prime parole sono state dell’avvocato della famiglia, Francesco Mangano, ospite in studio. “La scienza giuridica e forense oggi deve fare i conti, in caso di morte sospetta come quella di Andrea Prospero, con altre scienze che sono la psicologia, la psicologia sociale, la personalità di Andrea, per capire quanto la condotta di altri abbia influita e qual era il suo rapporto reale con gli altri”.
Chi l’ha visto manda in onda la chat dell’orrore fra Andrea Prospero e il 18enne romano attualmente agli arresti domiciliari, durante il quale i due discutono su come Andrea Prospero si dovrebbe suicidare.
Il 19enne di Lanciano pensa di acquistare una pistola, ma il 18enne gli suggerisce di comprare della droga, sottolineando anche gli aspetti “benefici” di questa seconda opzione: “Questa chat è importante – aggiunge l’avvocato – è la prima volta in cui Andrea Prospero affronta l’argomento del suicidio e in questa chat il 18enne sta già spronando Andrea a compiere il passo, gli sta dicendo che c’è un modo per togliersi la vita senza provare dolore”.
Chi l’ha visto ha poi indagato sulle ricette mediche false a nome del dottor Quadrelli Gianmarco, (ovviamente ignaro di tutto), stessa ricetta utilizzata da Andrea Prospero per acquistare i sedativi con cui poi si è suicidato.
ANDREA PROSPERO, SU SIGNAL UNO SPACCIATORE DI FINTE RICETTE MEDICHE
Chi l’ha visto ha scoperto anche chi sia lo “spacciatore delle ricette”, individuandolo sull’app Signal, un’app di messaggistica dove tutto ciò che scrivi si cancella nel giro di breve tempo: “Una farmacista delle marche – racconta il dottor Quadrelli – mi ha chiamato dicendomi che c’era una ricetta bianca con il mio nome e mi chiedeva se fosse autentica, io me la sono fatta spedire e di autentico c’era solo nome, cognome e indirizzo, la firma era ovviamente falsa. La farmacista ha chiesto informazioni a questo ragazzo che ha portato la ricetta, è apparso titubante poi è scappato e allora la dottoressa mi ha chiamata. Era una ricetta sempre per questo farmaco, che viene utilizzato per gli attacchi di panico e va assunto in maniera corretta, sotto controllo”.
Un farmaco quindi molto pericoloso soprattutto se usato insieme ad altri come fatto da Andrea Prospero.
Il ragazzo su Signal vende le ricette per 20 euro: “Questi non sono miei pazienti – dice il medico ignaro di tutto vedendo le finte ricette – non so come fare per tutelarmi da queste cose, ovvio che le farmacie devono stare attenti, ma certo di fronte a ricette fatte così il dubbio deve per forza venire, basta provare a chiamare e il numero è inesistente”.
Un problema, quello delle ricette finte, che potrebbe avere una portata ben più ampia e a riguardo diversi medici hanno denunciato la vicenda a Chi l’ha visto, tenendo conto che anche una dottoressa abruzzese è stata oggetto di una finta ricetta: c’è stato un attacco hacker a qualche struttura sanitaria? Come vengono fatte quindi queste ricette finte?
L’avvocato Mangano commenta quanto emerso, dicendo: “La prima ricetta bianca è un classico caso di contraffazione, viene ricreata artefatta la ricetta. Se a commettere questa falsità un privato si rischiano fino a 4 anni di reclusione. Per il falso ideologico, quello della ricetta del sistema sanitario nazionale, si rischiano fino a 6 anni di reclusione se è un medico, mentre se è un privato si rischiano sempre fino a 4 anni”.
E ancora: “Ci risultano direttive dell’associazione dei farmacisti di stare molto attenti a queste ricette”, sottolineando quindi come il problema sia tutt’altro che isolato.
ANDREA PROSPERO, LE PAROLE DEL PADRE E DEL FRATELLO MATTEO
Chi l’ha visto ha poi parlato con Michele, papà di Andrea Prospero: “Io voglio la verità, aspettiamo di capire chi c’è dietro, in questa storia ci sono tante persone dietro. Il pensiero che ci assilla è quello di non sapere perchè è stato ammazzato, non è stato ne un suicidio, ne una istigazione al suicidio ma bensì un omicidio, lo sosterrò sempre, ho fiducia in tutti quelli che stanno lavorando e mi auguro che portino la luce sulla verità di Andrea”.
E ancora: “La prima cosa che faceva Andrea era di chiudere le porte di casa a chiave e mi sembra strano che lui si sia chiuso nel B&B solo accostando la porta, e poi il fatto che i ragazzi in chat dicono di mandare l’ambulanza, vuol dire che sapevano dove stesse Andrea e secondo me c’era qualcuno con Andrea. Io la certezza che Andrea sia andato in quell’abitazione in altre occasioni non le ho e ho i miei dubbi, io sono convinto che Andrea in quel locale sia andato solo quel giorno”.
Matteo, fratello di Andrea, aggiunge: “Lui era molto parsimonioso quindi tutta quella somma per un B&B e per quegli oggetti ritrovati, mi sembra molto strano. Andrea non ha fatto questo pagamento, lui se doveva fare qualche operazione con i soldi pensava al futuro, di certo non ad un B&B. Continuerà a lottare insieme a mia sorella per sapere la verità su quanto accaduto e spero solo che tutte le persone coinvolte vengano a parlare a dire tutto ciò che sanno”.
Il padre di Andrea aggiunge: “Anna (la figlia, sorella gemella di Andrea ndr) forse si sente responsabile, non è responsabile, ma arriverà un momento in cui scoppierà e questo non deve succedere, tenetemi fuori Anna, Matteo e mia moglie, tutti e tre. Noi siamo una famiglia religiosa cattolica praticante, siamo portati a perdonare ma questa è una cosa troppo forte anche se dovessero chiedere perdono, hanno fatto un danno troppo grande alla famiglia, è un danno che non riusciamo a perdonare”.
L’avvocato di Andrea Prospero, in conclusione del servizio, spiega come stanno procedendo le indagini: “Il 18enne di Roma non ha chiesto revoca dei domiciliari, è stata discussa la misura cautelare del sequestro dei cellulari che sta portando gli inquirenti ad analizzare tutto ciò che c’era nei tre cellulari dell’indagato”.
