Svolta storica in Francia sul piano della tutela dei diritti degli animali. La ministra della Transizione ambientale, Barbara Pompili, ha annunciato lo stop di animali selvatici nei circhi itineranti ma anche il divieto alla riproduzione di orche e la presenza di delfini in cattività, nonchè gli allevamenti di visoni per la loro pelliccia. Una decisione storica, come spiega Corriere della Sera, resa possibile anche dall’importante finanziamento del governo di 8 milioni di euro e che servirà per la riconversione dei circhi e dei lavoratori nei parchi acquatici del Paese. Commentando la decisione, la ministra ha riferito: “È giunta l’ora che il fascino ancestrale per questi animali selvatici non si traduca più in situazioni in cui la cattività passa prima del loro benessere. Circhi e altre realtà dovranno reinventarsi, con il sostegno dello Stato”. Al momento non è chiaro quali saranno i tempi di attuazione del processo che deve tenere conto anche delle sorti di circa 500 felini che non potranno ovviamente essere liberati ma ricollocati. L’ipotesi è che sin da subito sarà vietato l’uso di animali autoctoni (lupi, orsi e rapaci) per poi procedere gradualmente fino al divieto totale nel 2026. Nei delfinari francesi nel frattempo non saranno introdotti nuovi delfini nè orche e non sarà più autorizzata la loro riproduzione in cattività. L’intenzione è quello di concludere l’iter tra 7 e 10 anni.
FRANCIA ABOLISCE ANIMALI SELVATICI DA CIRCHI ITINERANTI
Tra gli altri divieti annunciati in Francia e che in questo caso avrà una data precisa, c’è l’allevamento di visoni per le pellicce il cui iter dovrebbe concludersi entro 5 anni. Le associazioni ambientaliste ed animaliste hanno accolto con estremo orgoglio le decisioni del governo poichè già da tempo rivendicavano un intervento in tal senso. In Francia sono attualmente attivi 4 allevamenti di visoni. Tuttavia, come spiega la Lav, il Paese non può ancora considerarsi “fur-free” in quanto sono esclusi dai divieti gli allevamenti di conigli Orylag, appositamente selezionati e brevettati in Francia proprio per la produzione di pellicce. Nonostante questo la Lav ha considerato la notizia “davvero storica, se consideriamo che la Francia, insieme ad Italia e Spagna, registra il maggior numero di compagnie circensi in Europa, la maggior parte delle quali utilizza animali”. Anche nel nostro Paese, infatti, da anni il dibattito sull’argomento è accesissimo soprattutto per quanto riguarda l’abolizione di animali da pelliccia. A livello mondiale anche sul piano dell’uso di animali nei circhi, la legislazione sta sempre più cambiando.