In Italia c’è un problema asilo nido pubblico. Solo ad un bambino su 10 è garantito, e in regioni del sud come la Calabria o la Campania, pressoché quasi nessuno frequenta la struttura scolastica, con percentuali pari al 2.6 e al 3.6% dei bimbi. A sottolineare questi dati preoccupanti è il rapporto di Save the Children Italia, che spiega come, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico nel Belpaese, gli asili nido pubblici in Italia siano pochissimi, e i genitori sono costretti ad affidarsi ai privati, spesso e volentieri non accessibili a tutti visti gli alti costi. Frequentare l’asilo nido è uno step importante prima di tutto per il bambino, visto che, come evidenziato da un’indagine realizzata da StC in collaborazione con il Centro per la Salute del Bambino, i piccoli che frequentano queste strutture risultano essere più “acculturati” e reattivi su determinati temi.
ASILO NIDO PUBBLICO: IN ITALIA SOLO UN BAMBINO SU 10
Inoltre, è importante la frequenza anche per le madre dei bimbi, che possono così tornare, o iniziare, a lavorare, non essendo costrette a rimanere a casa per accudire il proprio bimbo. Quella dell’asilo nido più accessibile è una sfida a cui sta lavorando il nuovo governo, che punta ad ampliare la platea di coloro che possono usufruire di questo servizio, ora riservato solamente ad una determinata fascia di reddito. “È fondamentale che il prossimo Governo – le parole di Raffaella Milano, Direttrice dei Programmi Italia – Europa di Save the Children, come riporta l’edizione online di Repubblica – assuma tra le proprie priorità quella dell’investimento nell’infanzia a partire dai primi anni di vita, promuovendo in Italia un’Agenda per la prima infanzia, che preveda un piano organico di interventi di sostegno alla genitorialità, servizi educativi di qualità e accessibili a tutti, misure di welfare familiare, lotta alla povertà economica ed educativa, sostegno all’occupazione femminile e conciliazione tra lavoro e famiglia”.