Gli asset russi congelati nelle banche estere potrebbero finire al centro dell'accordo di pace in Ucraina: l'indiscrezione lanciata da Reuters
Nell’accordo di pace tra Russia e Ucraina che sta venendo discusso proprio in questi giorni in Arabia Saudita – escludendo dalle trattative Zelensky – potrebbe essere inclusa anche una clausola per sbloccare ed utilizzare gli asset russi congelati in UE dopo lo scoppio della guerra ormai tre anni fa: a dirlo sono state tre differenti fonti – che hanno parlato a condizione di una garanzia dell’anonimato – interpellate dall’agenzia Reuters che sarebbero a conoscenza della posizione del Cremlino, stranamente aperturista sul tema degli asset russi congelati dopo mesi (per non dire anni) a minacciare i governi europei di eventuali ritorsioni nel caso in cui avessero osato sfruttare gli ingenti fondi per sostenere gli sforzi bellici di Kiev.
Facendo un passetto indietro, è bene ricordare che nei pacchetti di sanzioni contro Mosca varati dopo lo scoppio della guerra in Ucraina finirono anche i già citati asset russi detenuti nelle banche estere e – soprattutto – in quelle europee: complessivamente secondo quanto aveva dichiarato all’epoca la stessa Banca centrale russa dovrebbe trattarsi di qualcosa come 300/350 miliardi dei quali 207 in euro, 67 in dollari, 37 in sterline e quote minoritarie in yen giapponesi, dollari canadesi, australiani e singaporiani e in franchi svizzeri; fermo restando che si tratta di importi che ovviamente fluttuano in base ai mercati delle valute.
Gli asset russi congelati per ricostruire l’Ucraina: l’indiscrezione lanciata da Reuters
Durante tutta la guerra in Ucraina il tema degli asset russi congelati è stato più volte tirato in ballo da questo o quell’altro leader mondiale, con il predecessore di Trump – Joe Biden – che più volte aveva esortato l’UE ad utilizzarli per sostenere gli sforzi bellici di Kiev scontrandosi quasi sempre con il parere di alcuni paesi (la Germania sopra a tutti gli altri, ma anche l’Ungheria vicina al Cremlino) e della BCE che temevano ripercussioni negative dal punto di vista della fiducia degli investitori esteri a seguito di una decisione del genere; mentre Mosca aveva sempre relegato l’eventuale uso degli asset russi ad un vero e proprio furto ai suoi danni.
Ora però – e veniamo all’indiscrezione di Reuters – la posizione del Cremlino sembra essere leggermente mutata tanto che gli asset russi congelati potrebbero finire al centro dell’accordo di pace sul quale discutono Trump e Putin: l’idea (che ad ora non trova conferme ufficiali) sembra essere quella di usare quei fondi per ricostruire la martoriata Ucraina con un fonte dell’agenzia che parla di un 65/35% di divisione per i territori in mano a Kiev e quelle in mano a Mosca; mentre un’altra fonte ritiene che sia presto per parlare dell’effettiva divisione e una terza che si è limitata a confermare che il tema dello scongelamento degli asset russi sarebbe certamente stato incluso nelle trattative.