Asta del vestito di Dorothy nel ‘Mago di Oz’ bloccata/ Donna ne rivendica proprietà

- Chiara Ferrara

L'asta del vestito di Dotorhy nel 'Mago di Oz' è stata bloccata: una donna rivendica la proprietà del famoso abito a quadretti

Judy Garland mago di oz 640x300 Judy Garland ne "Il mago di Oz" (screen: YouTube)

Il vestito di Dorothy nel ‘Mago di Oz‘ era stato messo all’asta, ma quest’ultima è stata bloccata da un giudice federale degli Stati Uniti perché una donna ne ha legittimamente rivendicato la proprietà. A ritenere di essere la legittima erede dell’abito a quadretti indossato da Judy Garland nel corso delle riprese, secondo quanto riportato da Adnkronos, è Barbara Ann Hartke, nipote del reverendo Gilbert V. Hartke, a capo del dipartimento di teatro della Catholic University che ora aveva affidato alla casa d’aste Bonhams l’incarico di vendere il cimelio.

A donare il celebre abito al reverendo era stata l’attrice Mercedes McCambridge, che era sua amica. L’Università, tuttavia, sostiene che il regalo fosse stato fatto alla loro comunità intera, dato che l’uomo aveva fatto un voto di povertà, per cui non avrebbe potuto avere alcun possedimento. Una volta andato in pensione, per questo motivo, lo aveva lasciato lì in uno scatolone, che soltanto ora è stato ritrovato. La nipote di Gilbert V. Hartke però non è d’accordo con questa ricostruzione e ne rivendica la proprietà. È dunque in corso una vera e propria querelle tra le due parti, che impedisce che l’asta vada avanti.

Asta del vestito di Dorothy nel ‘Mago di Oz’ bloccata: quanto vale?

L’asta del vestito – uno dei sei abiti di scena autentici – di Dorothy nel ‘Mago di Oz‘ si sarebbe dovuta svolgere quest’oggi a Los Angeles, ma è stata bloccata. Il cimelio, risalente alle riprese del 1939, secondo quanto riportato da Adnkronos, avrebbe potuto fruttare fino a 1,2 milioni di dollari al dipartimento di teatro della Catholic University, che lo ha rinvenuto alcuni mesi fa in uno scatolone dimenticato. Per il momento, tuttavia, non ci sarà alcuna vendita. Il giudice Paul Gardephe ha infatti considerato fondato il ricorso di Barbara Ann Hartke che ne rivendica la proprietà del vestito. Il tutto rimarrà dunque fermo finché la corte federale di Manhattan non si sarà pronunciata in merito: passeranno mesi o forse anni.





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