Quanto accaduto ieri sera a Donald Trump – raggiunto da un proiettile durante un comizio in Pennsylvania – è sicuramente terribile e da condannare fermamente, ma nel frattempo è certo che l’intera storia degli USA è costellata di attentati contro i presidenti, gli ex presidenti e (talvolta) anche i candidati: in totale se ne contano almeno 13 – sedici se contiamo anche ieri sera e i presunti tentativi sventati contro Barack Obama e Joe Biden -, dei quali ‘solamente’ 4 sono riusciti a raggiungere il loro obbiettivo. Il primo tra gli attentati contro i presidenti USA risalirebbe addirittura al lontanissimo 1835 quando il 7mo inquilino della Casa Bianca Andrew Jackson fu raggiunto da un uomo – poi dichiarato pazzo dalla polizia – che tentò di aprire il fuoco contro di lui, salvo rendersi conto (troppo tardi) che la sua pistola non funzionava; mentre il più famoso è sicuramente quello che nel 1963 – ma ci arriveremo dopo – colpì e uccise John Fitzgerald Kennedy.
Prima di entrare nel vivo della storia degli attentati negli USA vale la pena soffermarci su di un dato interessante: 13 (o 16) sono i presidenti che hanno alle spalle dei tentati omicidi, mentre in totale sono stati 45 gli inquilini della Casa Bianca; il che significa che in appena 200 anni di storia americana quasi il 30% dei presidenti è stato sfiorato – o purtroppo raggiunto – da proiettili di vario tipo.
Gli attentati riusciti contro i presidenti USA: Lincoln, Garfield, McKinley e JFK
Dopo il già citato Jackson la storia degli attentati contro i presidenti negli USA è entrata subito nel vivo nel 1865 quando Abraham Lincoln fu il primo a perdere la vita: venne raggiunto a teatro da un confederato insoddisfatto dell’esito della Guerra civile americana, che aprì il fuoco contro il presidente e riuscì – addirittura – a scappare per un totale di 11 giorni. Il secondo tentativo andato a segno risale al 1881 quando fu James Garfield – ventesimo tra i presidenti USA – a morire a causa degli attentati, dopo solamente 4 mesi dal suo insediamento ufficiale; e poi poco dopo (era il 1901) la stessa sorte toccò anche al numero 25: William McKinley ucciso con due colpi sparati a bruciapelo da un anarchico polacco.
Come dicevamo prima – però – l’evento che ha cambiato la storia americana (e rivoluzionato il modo in cui i Servizi Segreti USA affrontano gli attentati contro i presidenti) risale sicuramente al 1963 quando l’America intera assisté in diretta all’omicidio del presidente Kennedy: a sparare – questa volta – fu Lee Oswald che riuscì a colpire anche collateralmente (e forse involontariamente) il governatore texano John Connally; mentre ne uscì illesa la moglie Jacqueline Onassis.
Tutti i presidenti USA e i candidati che dal 1912 al 2005 hanno subito attentati: dai Roosevelt a Bush
Ma alla (comunque lunga) scia di sangue dei presidenti USA si aggiunge anche un fitto elenco di tentati attentati, dei quali il primo risale al 1912 quando un proiettile raggiunse – esattamente come nel caso di Trump – l’allora candidato Theodore Roosevelt salvato (così si dice) da alcuni fogli e dalla custodia dei suoi occhiali che attutirono il colpo. Nel 1933 un destino simile capitò anche a Franklin Roosevelt che riuscì ad uscirne illeso, a differenza del sindaco di Chicago che si trovava con lui in quel momento; e poi ancora nel 1950 Harry Truman fu protagonista (involontario) di una tentata effrazione nell’albergo in cui si trovava, ma anche lui ne uscì illeso grazie ai Servizi Segreti che lo proteggevano.
18 anni dopo i Kennedy furono nuovamente protagonisti degli attentati contro i presidenti USA, quando Robert (fratello di JFK) che all’epoca era un senatore e candidato alla Casa Bianca fu ucciso nel suo albergo a Los Angeles. All’elenco poi – e siamo arrivati solamente al 1972 – si aggiunse anche George Wallace che ne uscì paralizzato e diede il via ad una triste stagione di tentati omicidi: nel 1974 Richard Nixon rischiò di finire ucciso da un aereo dirottato contro la Casa Bianca; nel 1975 Gerald Ford subì, non uno, ma ben due attentati a distanza di 17 giorni uno dall’altro e nel 1981 anche Ronald Reagan si unì ai presidenti USA raggiunti da proiettili, uscendone con una ferita grave. Gli ultimi due furono Bill Clinton, bersagliato da 30 proiettili sparati contro la Casa Bianca; e George Bush, che nel 2005 vide una bomba carta volare nella sua direzione.