Dalla Commissione UE arriva una prima apertura sulle auto green: al tavolo di oggi con i produttori si è parlato di flessibilità e neutralità tecnologica

Si è tenuto nella giornata di oggi un importante incontro tra la Commissione UE – e in particolare la presidente Ursula von der Leyen – e i principali rappresentati del settore automotive fine a discutere i limiti sulle auto green che dovrebbero entrare in vigore a partire dal 2030 in vista di un 2035 in cui si ambisce (o forse sarebbe meglio dire, si ambiva) a ridurre a zero le emissioni di Co2: target più volte criticati dalle imprese europee – storicamente al top delle classifiche produttive mondiali – e che rischiano di gettare l’intero settore in una profonda e complessa crisi.



Prima di arrivare alle (per ora presunte) novità sulle auto green, è importante ricordare che secondo gli ultimissimi dati pubblicati dall’ISTAT in Italia la produzione di auto nel mese di luglio ha segnato un calo del 3% rispetto all’anno scorso, con una flessione che sulla base dei sette mesi del 2025 arriva – addirittura – al 15,2 per cento: particolarmente marcato – sempre secondo l’ISTAT – il calo produttivo nel comparto delle carrozzerie (-7,2%), ma dai analoghi sono stati registrati anche nella produzione di accessori e motori (-2,6%) e in quella dei veicoli veri e propri (-1,1%).



La Commissione apre alla revisione delle norme sulle auto green: cos’è emerso dall’incontro di oggi con i produttori

Similmente, altrettanto importante è ricordare che la normativa sulle auto green fortemente voluta dalla Commissione prevede due differenti momenti chiave: il primo è quello del 2030 in cui si intenderebbe raggiungere un calo di almeno il 55% delle emissioni del comparto automative; mentre il secondo è quello del 2035 in cui la normativa sulle auto green dovrebbe entrare ufficialmente in vigore con lo stop definitivo alla produzione, vendita e immatricolazione di veicoli con motori endotermici (ovvero alimentati a benzina o diesel).



Ursula Von der Leyen, Presidente UE nel discorso sullo Stato dell’Unione (ANSA-EPA)

Come dicevamo prima, la normativa sulle auto green in questi mesi è stato fortemente criticata da tutti gli attori del comparto che hanno imputato proprio a questa i cali produttivi e nelle vendite di cui abbiamo parlato prima; mentre – d’altra parte – il numero di veicoli elettrici nel Vecchio continente resta decisamente esiguo (15% in Europa, 5% in Italia), segnale dello scarso interesse della popolazione in una tecnologia – forse – ancora troppo acerba ed eccessivamente costosa.

Già nel suo discorso sullo Stato dell’Unione la presidente von der Leyen aveva parlato delle auto green, confermando la volontà di arrivare a un futuro full-electric, ma aprendo a una maggiore flessibilità temporale: proprio quest’ultimo aspetto sarebbe emerso (stando alle voci di corridoio riportate da AFP) anche durante l’incontro odierno; con l’idea che i target potrebbero essere estesi di un triennio e che potrebbe arrivare anche un’apertura sulla neutralità tecnologica per raggiungere le zero emissioni.