Automotive, Guidesi: "Merz in linea con Regione Lombardia e Ara". Il cambio di rotta della Germania, che scrive alla Commissione Ue con l'Italia
Una lettera alla Commissione Ue per chiedere di cambiare le politiche sul settore auto: l’hanno mandata Italia e Germania, i due Paesi con la maggiore industria automobilistica in Europa. Un’iniziativa commentata anche da Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, secondo cui la presidente Ursula von der Leyen deve decidere se provare a salvare 13 milioni di posti di lavoro o “distruggere definitivamente la più grande industria europea“.
Per quanto riguarda la missiva, le ragioni dell’iniziativa congiunta dei governi italiano e tedesco sono essenzialmente tre: la pressione esterna, tramite dazi Usa e concorrenza della Cina; pressioni interne, visto che le regole ambientali del Green Deal sono molto rigide; le difficoltà industriali, visto che le imprese del settore stanno perdendo competitività.

Il pressing italo-tedesco mira a un “cambio di rotta immediato” sulle politiche europee per l’automotive, una transizione green più equilibrata, non solo basata sull’auto elettrica, e chiede apertura a soluzioni differenti, come carburanti sintetici e biocarburanti. Al centro c’è lo stop al 2035 di auto nuove a benzina o diesel, come previsto dalla normativa europee: Italia e Germania vogliono che venga rivista questa scadenza, ritenuta troppo rigida e penalizzante per l’industria automobilistica.
IL PRESSING DI GUIDESI A URSULA VON DER LEYEN
L’iniziativa congiunta di Italia e Germania ha ricevuto il plauso di Guidesi, che ha richiamato l’attenzione sulle recenti dichiarazioni del cancelliere Friedrich Merz in difesa del comparto automobilistico. In particolare, Guidesi ha sottolineato come Merz abbia insistito sul principio della cosiddetta “neutralità tecnologica” e sulla necessità di evitare il divieto di commercializzazione dei veicoli con motore a combustione previsto dal 2035.
Si tratta di una linea che la Lombardia sostiene da tempo e che, ha ricordato lo stesso Guidesi, incontra crescente condivisione anche all’interno dell’Automotive Regions Alliance. Questo per Guidesi è il momento di chiedere all’esecutivo europeo “di mettere finalmente in campo azioni forti e concrete per scongiurare il più grande suicidio economico della storia“, ha dichiarato Guidesi. L’auspicio è che queste pressioni spingano Bruxelles a cambiare rotta.
AUTO IN CRISI, L’INVERSIONE DI ROTTA DELLA GERMANIA
Significativa è, infatti, la presa di posizione di Merz, pubblica. Ma anche inevitabile, visto che le case automobilistiche tedesche stanno faticando a reggere la concorrenza delle aziende cinesi, che stanno avanzando rapidamente nel settore elettrico. Inoltre, la domanda di auto elettriche in Europa è più bassa del previsto, e ciò complica ulteriormente la transizione. Alcune aziende, come Porsche, stanno rimandando i loro piani per i modelli elettrici, perché le vendite non decollano, ma in generale l’industria tedesca rischia di perdere posti di lavoro e capacità produttiva.
Per Merz i motori a combustione non vanno abbandonati del tutto, perché ancora utili per settori come gli autocarri. La proposta di Merz è di puntare su carburanti sintetici e altre soluzioni che possano rendere i motori più ecologici, invece di vietarli. Una posizione che converge con quella italiana, quindi Germania e Italia possono fare fronte comune a Bruxelles per provare a salvare l’automotive.
