Bambini prematuri, cosa c’è da sapere?/ Deficit e patologie: rischi e falsi miti

- Alessandro Nidi

Bambini prematuri, cosa sapere? Rischi, deficit, patologie e falsi miti: dalla familiarità al rischio di gravi malattie. Le risposte dell’esperto

ftalati bambini prematuri 640x300 Gli ftalati aumentano il rischio di nascita di bambini prematuri (Pixabay)

Il mondo dei bambini nati prematuri è complicato, ma talvolta i falsi miti contribuiscono a renderlo ancor più difficile da decifrare. Gianluca Lista, membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Italiana Studio Malformazioni (Asl) e Direttore di neonatologia, patologia e terapia intensiva neonatale all’ospedale “Buzzi” di Milano, ha deciso di fornire alcune risposte ai lettori di “Quotidiano Sanità” per fare chiarezza sull’argomento.

Fare prevenzione, per esempio, non è possibile in tutti i casi, ma curando alcune patologie materne come il diabete, l’ipertensione, le corioamnioniti, o spesso modificando lo stile di vita, riducendo ad esempio lo stress, seguendo una dieta adeguata, evitando il fumo, si riesce a ridurre il rischio. Nella stragrande maggioranza dei bambini nati prematuri, il recupero auxologico (peso e altezza) avviene entro i primi due anni di vita. Fanno eccezione quei neonati ex feti affetti da IUGR che possono rimanere lievemente sottopeso per un periodo più lungo, e che hanno infatti bisogno di un controllo dietetico più prolungato e talvolta anche di una sorveglianza endocrinologica in età pediatrica. Dal punto di vista neurocomportamentale (se non ci sono danni anatomici cerebrali su base ipossico-ischemica o emorragica), bisogna sempre ricordare che, nascendo prima, i bambini devono essere “aspettati” nella capacità di raggiungere le tappe dello sviluppo neuroevolutivo”.

BAMBINI NATI PREMATURI: VERITÀ E FALSI MITI

L’esperto, a “Quotidiano Sanità”, ha spiegato che i bambini prematuri potrebbero sviluppare problemi nella crescita auxologica e neuroevolutiva, ma “con ampie capacità di recupero funzionale. Inoltre, i neonati ex IUGR (che hanno evidenziato un ritardo di crescita intrauterino) sono un po’ più a rischio di patologie quali diabete e ipertensione arteriosa da adulti, e sarà quindi fondamentale agire sullo stile di vita sin dall’età pediatrica. I neonati ex prematuri che, a causa di una grave patologia cardiorespiratoria, rimangono broncodisplasici possono avere necessità di ossigenoterapia per un certo periodo, anche a domicilio, e di un controllo delle loro performance respiratorie nel tempo”.

La familiarità tra i nati prematuri “esiste, ma la ricorrenza è più spesso legata alla persistenza degli stessi alterati stili di vita materni o alla comparsa delle stesse patologie che avevano indotto la nascita pretermine”. Inoltre, “in caso di lesioni ipossico-ischemiche o emorragiche, è possibile un deficit soprattutto motorio agli arti, ma con la fisioterapia si hanno ampi margini di miglioramento o addirittura un completo benessere”. I bambini prematuri sono destinati ad avere problemi di salute? “Se il neonato pretermine è stato a lungo assistito con un ventilatore per la grave insufficienza cardiorespiratoria, e soprattutto se è broncodisplasico, presenta un aumentato rischio di ricovero ospedaliero nei primi 3 anni di vita per problematiche respiratorie”.





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