Bayer, medico veneziano vince causa per Lipobay/ Condannata a risarcire i danni

- Davide Giancristofaro Alberti

Storica vittoria di un medico veneziano nei confronti della Bayer e del farmaco Lipobay: prima condanna di questo tipo in Italia

accuse Pixabay

Il colosso farmaceutico Bayer, nota azienda tedesca produttrice delle aspirine, è stato condannato a risarcire un medico veneziano a causa degli effetti subiti dal farmaco Lipobay. Si tratta di un medicinale anticolesterolo che è stato poi ritirato dal commercio nel 2001, e che al paziente italiano aveva provocato danni ai muscoli e alla riparazione, costringendolo a dei ricoveri.

Non è stata resa nota la cifra che la Bayer dovrà corrispondere al nostro connazionale, mentre, in merito alla sentenza emessa dalla Cassazione, gli ermellini hanno sottolineato come il bugiardino non fosse abbastanza chiaro da specificare nel dettaglio i rischi correlati all’assunzione dello stesso farmaco definito anche “dannoso e difettoso”. Si tratta di una sentenza storica in quanto è la prima volta che avviene una condanna di questo tipo in Italia, una condanna che tra l’altro l’azienda farmaceutica tedesca ha cercato di evitare senza comunque trovare accordi o transazioni.

BAYER PERDE CAUSA CONTRO MEDICO VENEZIANO PER MEDICO LIPOBAY: “UNA BATTAGLIA DURATA 20 ANNI”

“E’ stata una battaglia giudiziaria durata 20 lunghi anni – racconta l’avvocato del medico venezionato, Luigino Maria Martellato – quella contro la Bayer per i danni provocati dal Lipobay al mio cliente, un medico di Mira (Venezia) che ha dovuto ritirarsi dalla professione a causa degli effetti del farmaco e che per un periodo è stato anche in sedia a rotelle”. E ancora: “E’ la prima vittoria in Italia contro questo gigante del settore farmaceutico che ha combattuto fino in Cassazione per contrastare il risarcimento, non tanto per la cifra in sè, ma per evitare il precedente sfavorevole”. Il legale ricorda anche come il suo cliente abbia visto la licenza da odontoiatra ritirata per via dell’impossibilità di esercitare la professione, ed inoltre, “ha convissuto anche con la spada di Damocle di dover restituire l’indennizzo ricevuto in caso di sconfitta”. La sentenza in Appello risaliva al febbraio del 2018, e per tre anni il medico veneziano non ha potuto usufruire dei soldi ottenuti, pena appunto il rischio di doverti restituire.





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