Vergognoso quanto accaduto a Beatrice Ion, giocatrice della nazionale di basket italiana in carrozzina: la ragazza è stata aggredita con minacce e insulti razzisti. L’episodio è raccontato in queste ore dall’edizione online de Il Fatto Quotidiano, ed è accaduto in quel di Ardea, comune vicino a Roma. Tutta colpa di un parcheggio, una lite iniziata a parole e poi conclusasi con il padre della stessa Ion finito in ospedale dopo un pugno. La vicenda è stata raccontata dalla stessa Ion attraverso i social, spiegata nei minimi dettagli, la maggior parte dei quali raccapriccianti. La giocatrice di basket si trovava ad Ardera, sul litorale romano, dove la sua famiglia ha una casa. Essendo poliomelitica, ha un permesso speciale per parcheggiare in aree riservate, come tutti i disabili che hanno un’auto. Non è ben chiaro come sia nata la lite fatto sta che mentre Beatrice e la mamma stavano parcheggiando, un uomo si è avvicinato loro urlando di scendere. Il padre stava tornando da una passeggiata e si è accorto di quanto stesse accadendo, quindi è intervenuto ma “Papà non è riuscito quasi a parlare – ha raccontato ancora Beatrice – colpito da una testata e altro. Urlava anche davanti ai carabinieri: ho un curriculum criminale, a tua figlia handicappata la becco per strada e mi faccio fare un lavoretto… Sono stati davvero brutti momenti”. Beatrice è nata in Romania, precisamente ad Orsova, ed è arrivata in Italia quando aveva appena sei anni. Dopo che ha ottenuto la cittadinanza italiana ha iniziato a praticare la disciplina del basket in carrozzina quando aveva 11 anni, vincendo praticamente tutto a livello professionistico: due scudetti, tre supercoppe italiane e tre coppe italia. Attualmente milita fra le fila dell’Amicacci Giulianova: “Tralasciando le offese che mi ha fatto perché sono disabile, mi ha detto che siamo stranieri del ca… e che dobbiamo tornare nel nostro Paese. Non dite che il razzismo in Italia non esiste perché io l’ho vissuto oggi dopo 16 anni che vivo qui e fa male”. Pare che l’uomo che ha colpito il padre non fosse solo, ma gli altri sarebbero rimasti fermi a guardare senza intervenire: “A voi che ci avete aggrediti, vergognatevi – ha concluso – saremo anche stranieri ma abbiamo più dignità di voi. E voi che avete guardato il tutto senza alzare un dito vi dovreste vergognare più di loro”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BEATRICE ION, AGGREDITA E MINACCIATA: “MI HA DETTO CHE SIAMO STRANIERI DEL CA*”
Beatrice Ion
è stata aggredita insieme al padre, vittima di insulti razziali che l’hanno costretta addirittura all’ospedale. L’atleta paralimpica italiana, di origini rumene, è stata fermata ad Ardea proprio di fronte a casa sua da un uomo che si era impuntato sul parcheggio per disabili a lei giustamente concesso. La campionessa di basket in carrozzina è stata chiamata “straniera di me*da” e poi ferita al viso. Come riportato da Fanpage la ragazza ha raccontato: “Vivo in Italia da 16 anni, ho la cittadinanza italiana e ho fatto qui tutte le scuole. Sto continuando gli studi all’Università, gioco a basket in carrozzina con la nazionale italiana e mi considero in tutto e per tutto italiana. Eppure sono stata aggredita. Mio papà è in ospedale probabilmente con uno zigomo rotto perché a detta loro siamo stranieri del ca**o che devono tornare al loro paese. Tralascio le offese che mi sono presa perché sono disabile”.
Beatrice Ion aggredita, il dolore della ragazza
L’aggressione a Beatrice Ion ha ferito pesantemente la ragazza e non solo fisicamente, anche nel morale. Questa ha raccontato: “Non mi dite che il razzismo in Italia non esiste. L’ho vissuto oggi dopo 16 anni che vivo qui e fa molto male. A chi ci ha aggredito dico di vergognarsi, saremo anche stranieri ma abbiamo più dignità di loro e chi ha guardato tutto senza fare nulla si dovrebbe vergognare ancor di più”. Si è fatta sentire sui social network la Polisportiva Amicacci Giulianova dove la ragazza gioca. Peppino Amicacci ha specificato: “Beatrice è nazionale azzurra. Ha subito offese a sfondo razziale e discriminatorio. Il padre è finito in ospedale per un colpo allo zigomo. La società si unisce alla denuncia del vergognoso episodio e auspica che i colpevoli vengano presto individuati“. Clicca qui per leggere il post.