Chi è Benno Neumair, delitto di Bolzano a "Nella mente di Narciso": la vita in carcere dopo la condanna definitiva all'ergastolo per l'omicidio dei genitori

Il programma Nella mente di Narciso, condotto da Roberta Bruzzone e confermato dalla Rai anche per la prossima stagione televisiva, oggi ricostruisce il delitto di Bolzano e la figura di Benno Neumair, condannato in via definitiva per l’omicidio dei suoi genitori, Peter Neumair e Laura Perselli.

La vicenda risale al gennaio 2021, quando i due coniugi scomparvero nel nulla. Dopo diverse ricerche, furono trovati morti nel fiume Adige: prima venne ritrovata la madre, mentre il corpo del padre fu recuperato solo successivamente. Solo in un secondo momento si giunse alla confessione del figlio, al culmine di un lungo interrogatorio: il giovane dichiarò di averli strangolati in casa con una corda.



Il duplice omicidio sarebbe avvenuto al culmine di tensioni familiari e conflitti con i genitori, ma anche a causa dei problemi psicologici irrisolti del giovane, che si sentiva insoddisfatto della propria vita. Tutti aspetti emersi nel corso delle indagini, che hanno permesso anche di appurare che il duplice omicidio non fu frutto di un atto impulsivo, ma di un disagio accumulato nel tempo.



Infatti, nonostante la difesa abbia cercato di puntare sui problemi mentali di Benno Neumair, egli è stato condannato all’ergastolo ed è stata riconosciuta la premeditazione del gesto.

DELITTO DI BOLZANO, L’INDAGINE E I PROCESSI

L’indagine è stata molto approfondita e ha coinvolto tabulati telefonici e telecamere di videosorveglianza. Nell’abitazione furono individuate tracce di sangue, così come nell’auto di Benno Neumair, dove furono raccolte prove cruciali per la sua incriminazione, alle quali si aggiunsero le incongruenze tra i suoi racconti iniziali.

Tutto ciò portò gli inquirenti a concentrare i loro sospetti su di lui, ma le prove decisive emersero solo dopo il ritrovamento dei corpi, quando l’indagine per la scomparsa dei due coniugi si trasformò in un’indagine per omicidio. Benno Neumair strangolò prima la madre e poi il padre con una corda da arrampicata; successivamente caricò i cadaveri nel bagagliaio dell’auto di famiglia e raggiunse un ponte, da cui gettò i corpi nel fiume. In seguito tentò di depistare le indagini sperando di farla franca, senza però riuscirci.



La difesa, durante l’iter processuale, ha tentato di evidenziare i problemi psicologici di Benno Neumair, senza però ottenere neppure il riconoscimento delle attenuanti, poiché i disturbi di personalità non sono stati giudicati tanto gravi da giustificare un vizio di mente. Infatti, nel settembre scorso, l’ergastolo è stato confermato anche dalla Cassazione.

COSA FA ORA BENNO NEUMAIR

Stando alle ultime informazioni sulla sua vita in carcere, Benno Neumair, che è detenuto a Verona dall’agosto 2023, dopo il trasferimento da Bolzano, suona la chitarra, si tiene in forma allenandosi e riceve sporadicamente le visite della zia Michaela.

L’avvocato Flavio Moccia, dopo la sentenza della Cassazione che ha respinto la richiesta di revisione della condanna, ha dichiarato nei mesi scorsi che probabilmente non si ricorrerà alla Corte europea dei diritti dell’uomo, pur ritenendo che la condanna di “una persona malata” sia ingiusta.

A tal proposito, ha ricordato che ben undici periti hanno diagnosticato disturbi di personalità, per cui i giudici avrebbero dovuto almeno concedere le attenuanti generiche, ma la decisione della Suprema Corte è stata differente.