Giuseppe Notaro, maresciallo luogotenente dei carabinieri di Varese noto per aver condotto indagini contro le Bestie di Satana, è intervenuto ai microfoni di “Lombardia Criminale”, su Antenna 3, proprio per commentare il caso che ha conosciuto molto da vicino. In primis, Notaro ha confessato i due ricordi più forti che conserva dentro di sé di quei giorni: “Le cose che più mi sono rimaste impresse sono il recupero dei cadaveri di Fabio Tollis e Chiara Marino e il momento in cui siamo arrivati nello chalet in cui c’era il corpo di Mariangela Pezzotta seppellito con le mani di fuori”.
Quest’ultimo episodio risale al 24 gennaio 2004 e Giuseppe Notaro lo ripercorre con lucidità: “Quella mattina intervenne una pattuglia dei carabinieri per via della segnalazione da parte di alcuni operai di due auto incidentate su un ponte sopra il Ticino. In più, c’erano due ragazzi che vagavano e avevano problemi di salute. La pattuglia fece intervenire immediatamente l’ambulanza e i due furono accompagnati all’ospedale. Nel frattempo, iniziarono le verifiche sulle vetture e al nosocomio i due giovani vennero fatti vigilare. Erano Andrea Volpe ed Elisabetta Ballarin. A un certo punto, uno dei due sussurrò alla madre: ‘Abbiamo ammazzato Mariangela’”.
BESTIE DI SATANA, IL MARESCIALLO IN CONGEDO GIUSEPPE NOTARO: “NEGARONO OGNI COSA CON TUTTI”
A quel punto, ha rammentato a “Lombardia Criminale” il maresciallo in congedo Giuseppe Notaro, scattarono immediatamente le operazioni di controllo e “nel frattempo furono contattati i coniugi Pezzotta, che dissero che la loro figlia non era a casa. Scattò quindi la preoccupazione. Arrivando allo chalet della famiglia Ballarin ci trovammo di fronte a un grande disordine e subito capimmo che era successo qualcosa”.
Nonostante le prove via via sempre più schiaccianti nei loro confronti, le Bestie di Satana “negavano ogni cosa con tutti – ha concluso Giuseppe Notaro –. Questo gruppo si era conosciuto presso il distretto militare a Milano in occasione delle visite di leva. La grande passione per la musica metal aveva riunito questi giovani”.