Black metal diviso: la band Reverorum ib Malacht si converte al cattolicesimo in Svezia, mentre Milano si protesta contro il concerto all'Alcatraz
Mentre l’Europa musicale è scossa da non poche polemiche sul tour The Unholy Trinity 2025 di Behemoth e Rotting Christ, una storia parallela – e a tratti paradossale – sfida i cliché del genere: i Reverorum ib Malacht, duo svedese black metal formatosi negli anni ’90 nell’underground estremo, hanno compiuto un percorso decisamente anomalo e inverso rispetto alle tante band del genere accusate di satanismo.
Partiti dallo studio del cattolicesimo per “profanarlo con cognizione di causa”, sono approdati a una conversione inattesa. Karl Emil Lundin e Karl Axel Mårtensson, ex adepti di occultismo e gnosticismo, hanno trascorso più di vent’anni a dissotterrare testi teologici, liturgie latine e scritti dei mistici medievali, inizialmente con l’obiettivo di usarli come strumenti di provocazione.
Ma ciò che – almeno inizialmente – sarebbe dovuto essere un vero e proprio arsenale di blasfemia si è trasformato in una rivelazione: nel 2015, annunciano la loro conversione al cattolicesimo, abbandonando i temi oscuri per testi ispirati all’Eucaristia e alla dottrina della Chiesa.
Oggi, album come Urkaos (2021) e Ter Agios Numini (2023) uniscono chitarre distorte a salmi gregoriani, definiti dai critici “esorcismi sonori”; la loro presa di posizione particolarmente atipica di ritirarsi dalle scene, vivendo in un monastero francescano in Svezia, risulta in netto contrasto con l’estetica urlata del black metal mainstream, a cui tutti noi siamo abituati: “Non siamo santi, ma cercatori”, dicono di loro stessi, citando la figura di Charles de Foucauld.
Il black metal al centro delle polemiche: Milano nel mirino tra petizioni e sold out
Proprio mentre la storia dei Reverorum alimenta dibattito nei circoli del genere, Milano diventa l’epicentro di un altro scontro culturale: il 19 aprile, all’Alcatraz, è in programma il concerto delle band black metal Behemoth, Satyricon e Rotting Christ, inserito nel tour The Unholy Trinity 2025, una scelta sicuramente non casuale pocihé il nome richiama la “Trinità Profana”, simbolo anticristiano usato dai Behemoth in album come The Satanist.
La dura reazione non si è fatta attendere: Fratelli d’Italia ha inviato una lettera al sindaco Sala e al Prefetto Sgaraglia richiedendo la cancellazione immediata dell’evento black metal, definito “apologia del male”, e inoltre, la petizione su CitizenGo, “Fermiamo il concerto satanico” ha addirittura superato 15.000 firme, mentre su Change.org una contro-petizione pro-libertà artistica ne ha raccolte 12.000.
Padre Francesco Bamonte, esorcista dell’Associazione Italiana Esorcisti, lancia l’avvertimento: “Questi concerti sono porte spirituali pericolose, non semplice intrattenimento” ma in tutto ciò arriva la beffa con l’Alcatraz che raddoppia i biglietti, annunciando il tutto esaurito con 5.000 presenze.
In questo scenario black metal polarizzato, la storia dei Reverorum riecheggia come un monito e se a Milano si discute sui limiti che l’arte dovrebbe porsi, i due svedesi pregano in clausura, dimostrando che persino nelle tenebre più cupe può accendersi una scintilla improvvisa.