Blackout: l’indagine sul guasto elettrico in Spagna si blocca per mancanza di dati, le aziende si oppongono al rilascio, richiesto intervento del governo
Blackout è la parola che da fine aprile prevale nella discussione pubblica e politica in Spagna e in Portogallo, da quando un improvviso collasso della rete elettrica ha lasciato milioni di persone senza luce, senza informazioni e senza certezze e ad oggi, a distanza di settimane, l’indagine ufficiale sull’origine del blackout più grave mai registrato nella penisola iberica rischia di rallentare drasticamente, e la ragione è semplice quanto preoccupante: le principali aziende elettriche coinvolte stanno trattenendo dati fondamentali per chiarire cosa sia successo davvero.
Il gruppo di esperti ENTSO-E, incaricato di analizzare il caso insieme ai regolatori europei di ACER, ha inviato una lettera ufficiale al governo spagnolo, precisamente alla vicepresidente Sara Aagesen, chiedendo un aiuto concreto per ottenere le informazioni richieste e, secondo la missiva, la riluttanza delle aziende Iberdrola, Endesa ed EDP a condividere i dati, motivata da ragioni di riservatezza, sta compromettendo la possibilità di arrivare a risultati certi in tempi ragionevoli.
La risposta delle aziende non si è fatta attendere ma invece di aprire alla trasparenza, hanno rilanciato con dure critiche: tramite la loro associazione Aelec, hanno accusato apertamente ENTSO-E di aver ignorato prove tangibili di instabilità nella rete già prima del blackout, chiedendo a loro volta maggior chiarezza e smentendo qualsiasi responsabilità diretta, mentre Red Eléctrica – parte dello stesso ente che sta indagando – ha ribadito che in quel momento la rete risultava stabile, negando ogni tipo di conflitto d’interesse.
Blackout e dati mancanti: lo scontro tra tecnici e aziende blocca i progressi sull’indagine
In assenza dell’accesso completo e diretto ai dati tecnici del blackout che le aziende ancora non hanno fornito, il lavoro degli investigatori rischia di restare inchiodato in una fase iniziale e la possibilità di comprendere cosa ha provocato davvero il crollo della rete si fa sempre più lontana, è il problema, quindi, è proprio quello della trasparenza: senza un quadro completo, nessuna spiegazione potrà essere considerata attendibile.
ENTSO-E ha garantito che i dati saranno trattati con la massima riservatezza e usati solo per chiarire le cause del blackout, ma le aziende restano scettiche e non nascondono la loro sfiducia: ritengono che l’ente non sia imparziale e che, essendo anche operatore attraverso Red Eléctrica, non possa agire da arbitro neutrale e, per questo, anche se si dichiarano pronte a collaborare dopo la lettera inviata al governo, insistono nel criticare il metodo usato finora, definendolo parziale e poco trasparente.
Nel frattempo, l’indagine tecnica procede con l’analisi di milioni di dati già raccolti, ma senza quelli ancora trattenuti sarà impossibile dare risposte certe a cittadini e istituzioni che aspettano da troppo tempo; spetta dunque al governo spagnolo il compito di sbloccare la situazione, favorendo la condivisione delle informazioni, poiché, altrimenti, il blackout resterà un episodio senza colpevoli né spiegazioni, e con un intero Paese lasciato al buio non solo nella realtà, ma anche nei fatti.
