Il Governo riduce e taglia gran parte dei bonus edilizi 2025, passando dal 50% al 36% (ma anche 30%).
Fino ad oggi i bonus edilizi 2025 e degli anni precedenti hanno riscosso un grande successo, specialmente durante il primo periodo dove le detrazioni fiscali erano piuttosto elevate. Soltanto nel 2024 – da un report del Sole 24 Ore – i bonifici bancari e “parlanti” erogati dalle famiglie sarebbero stati pari a 4,86 miliardi di euro.
Nei primi due mesi di quest’anno (tra gennaio e febbraio 2025), ci sarebbe stato un calo di bonifici, per una cifra corrispondente a 3,15 miliardi (il -35% rispetto al medesimo periodo scorso). Il motivo sarebbe associato ai tagli sulle agevolazioni edilizie volute dal Governo Meloni.
Bonus edilizi rimasti ed esclusi nel 2025
La prima sospensione dei bonus edilizi 2025 fa capo al Superbonus, approvato esclusivamente per i contribuenti che vivono in un territorio a rischio sismico o per chi aveva già prenotato l’intervento nell’anno precedente. Per loro il beneficio scende però al 36% (il 50% resta esclusivamente sulle prime case).
Al momento l’incentivo più richiesto è quello per contrastare le barriere architettoniche, per il quale è possibile ottenere fino al 75% di benefit. Gli altri interventi edilizi meno “prioritari”, passerebbero infatti in secondo piano, venendo perfino scartati a causa della poca convenienza economica.
Anche se la norma approva eccezionalmente il 50% di detraibilità sulle case adibite a “prima abitazione”, non mancherebbero di dubbi per specifici casi.
Il dubbio sull’approvazione al 50%
I dubbi sulla possibilità di detrarre o meno il 50% sugli interventi edilizi sono molti: ad esempio, varrebbe lo stesso se un ereditiere o un acquirente, ristrutturasse l’appartamento e l’adibisse soltanto alla fine dei lavori? Oppure, cosa accadrebbe qualora un proprietario di un immobile (oggetto del beneficio), stabilisse in via temporanea la residenza “altrove”, per consentirne i lavori?
Anche perché la normativa al momento riferisce che la metà di detraibilità si attua soltanto a chi gode del diritto reale o è proprietario di un’unità immobiliare, senza elencare i casi sopra esposti.
Infine, anche la ristrutturazione comporta una riduzione dell’agevolazione fiscale, che corrisponde al 36% ed entro un massimo di 96.000€ a casa, per il solo anno in corso, poi dal prossimo si scende di ulteriori 6 punti percentuali (al 30%).