Bonus edilizi con sconto in fattura o cessione del credito? Ecco il caso dell'azienda che ha commesso errori.
I bonus edilizi prevedono di poter ricevere lo sconto in fattura oppure il credito d’imposta, ma il richiedente dovrà porre attenzione alla scelta in quanto è irrevocabile. A spiegarlo bene è stata la circolare dell’Agenzia delle Entrate con il numero 295 risalente a questo 24 novembre.
La scelta tra una delle due opzioni è subordinata all’invio di un modulo, che anche laddove dovesse risultare errato, non si potrà fare diversamente. Questo implica il riconoscimento del beneficio così come trascritto e con le potenziali conseguenze che ne potrebbero susseguire.
Il caso dei bonus edilizi con sconto in fattura

Quando si richiede il bonus edilizi l’impresa può far richiesta esplicita per lo sconto in fattura oppure per il credito d’imposta. Entrambe le opzioni sono vincolate all’invio di un modulo con scadenza al 16 marzo di ciascun anno.
Il caso in esame ha coinvolto un’impresa edilizia che ha eseguito dei lavori in condominio accordandosi con i proprietari degli appartamenti di sfruttare lo sconto in fattura. L’azienda tuttavia, si è accorta (pur avendo incassato il credito dell’anno prima, del 2023), di aver barrato nel modulo l’opzione sbagliata “cessione del credito”.
La cessione del credito consiste nella possibilità di trasferire l’agevolazione a terzi purché siano qualificati, quindi intermediari finanziari o istituti bancari, mentre con lo sconto non è una condizione necessaria.
L’impresa chiede dunque all’Ade l’eventuale remissione in bonis allo scopo di rettificare l’errore e sanare la sua posizione.
Gli errori non sono più ammessi
A causa dell’impossibilità di non poter più inviare una nuova domanda oltre la scadenza (il 16 marzo di ogni anno), l’Agenzia delle Entrate è costretta a rifiutare la rettifica e lasciare l’opzione selezionata (seppur in modo errato), ovvero la cessione del credito.
A questo punto l’azienda potrà lasciare il credito e sfruttarlo nella prossima compensazione, o trasferirlo ma ad un soggetto qualificato.
Il bonus edilizio avrebbe permesso la correzione e applicazione dello sconto in fattura soltanto se fosse stata inviata una comunicazione formale nei tempi ammessi dalla Legge, al di là delle annotazioni e accordi scritti tra inquilini e azienda.
