Agevolazione prima casa: vendite al 72,5% nel secondo trimestre) ma per il 62% la politica non fa abbastanza. E per il 68% i giovani sono penalizzati
La quota di compravendite con agevolazione prima casa è arrivata al 72,5%. Un dato, quello rilevato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare delle Entrate per il secondo trimestre 2025, che rappresenta il valore più alto tra quelli relativi ai due anni precedenti. Ci sono città dove sale addirittura all’85% (Roma) o all’81% (Genova). Una buona notizia dovuta alla diminuzione dei tassi dei mutui e agli sconti fiscali.
In Italia, però, osserva Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos e docente di teoria e analisi delle audience all’Università La Sapienza di Roma, il 62% pensa che la politica si occupi poco del tema della casa e il 53% tra chi è in affitto ritiene che non avrà mai i soldi per comprarsi un appartamento. I più disincantati sono i giovani: per il 70% è difficile sia affittare che comprare.
Crescono le compravendite con l’agevolazione prima casa, grazie al calo dei mutui e agli sconti fiscali. Quanto è presente il problema casa nei pensieri degli italiani?
Intanto diciamo che nell’ultimo anno il 27% degli italiani ha manifestato l’intenzione di cambiare casa. Il motivo è che vogliono condizioni abitative migliori, locali più grandi. C’è una quota interessante del 21% che vuole avere una casa con uno spazio aperto, un giardino, mentre il 14% ne cerca una per mettere su famiglia. Insomma, dopo qualche anno di contrazione c’è stata una spinta a cambiare sfruttando gli sconti fiscali, ma soprattutto l’abbassamento del tasso dei mutui.
Ma quante sono le persone che cercano casa?
In Italia il 63% delle persone è soddisfatto della propria casa, contro un 34% che non lo è o comunque non è particolarmente contento di ciò che ha. È interessante il fatto che il dato italiano del 63% di soddisfatti è uguale a quello di Germania, Francia e Stati Uniti. Il Paese dove si esprime meno soddisfazione per la casa è la Corea del Sud, dove l’abitazione accontenta solo il 38%, mentre in Giappone il dato sale al 46%.
Quanto è difficile per gli italiani pagarsi la casa?
Il 21% degli italiani dice che ha difficoltà a pagare l’affitto, cui si aggiunge un altro 7% che avrà difficoltà a farlo. Quattro anni fa le persone che dicevano di avere questo problema erano l’11%. C’è stata una crescita del 10%. Lo stesso vale per le difficoltà a pagare il mutuo: le persone che fanno fatica a corrispondere le rate sono il 20%, mentre nel 2021 erano il 7%. La quota di chi prevede che andrà in difficoltà con i pagamenti è del 17%.
Cosa può dirci questa situazione rispetto all’attuale aumento delle compravendite per la prima casa?
Dice che il boom degli acquisti probabilmente dipende molto dall’abbassamento dei tassi, che è il motivo per cui molta gente ha avuto difficoltà a pagare i mutui negli ultimi anni.
Cosa pensano gli italiani, invece, delle nostre politiche abitative?

La maggioranza, il 62%, pensa che nel nostro Paese, chi amministra Comuni, Regioni e Stato, dedichi poco tempo, energie e risorse alla questione casa. Un dato più o meno in linea con gli altri Paesi europei: in Inghilterra è il 61%, in Francia il 66%, mentre il Paese più critico è la Spagna con il 74%. Tornando all’Italia il 68% ritiene che i giovani, anche se lavorano sodo, hanno difficoltà a trovare l’alloggio giusto per loro. Se guardiamo il dato tra i giovani, tra i minori di 35 anni, il 70% pensa sia difficile acquistare o affittare una casa.
Quanto è importante per gli italiani risolvere il problema dell’abitazione?
Per il 59% possedere una casa è una fonte di sicurezza di vita. È una peculiarità italiana: in Francia lo pensa il 40%, in Germania il 45%, in Svezia il 34%. In Olanda, infine, questa percentuale si riduce al 20%. Tuttavia, il 53% delle persone che oggi sono in affitto sono sicure che anche in futuro non riusciranno mai a comprarsi una casa. Vuol dire che non hanno comunque i soldi per reggere un mutuo. Non li hanno e non prevedono di averli. C’è anche sfiducia riguardo al fatto che nel futuro verranno costruite case nuove a prezzi non eccessivi: solo il 17% pensa che avverrà, mentre il 71% è convinto di no.
(Paolo Rossetti)
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
