Brian May aggredisce cameraman/ Video, chitarrista Queen: “È stato irrispettoso”

- Carmine Massimo Balsamo

Brian May si è scagliato contro un cameraman in Australia, ecco il suo commento: "Non sono noto per essere aggressivo, ma lui...".

brian may Brian May, aggressione a cameraman (7 News)

Brian May nella bufera: il fondatore e chitarrista dei Queen si è reso protagonista di un’aggressione ai danni di un cameraman a Brisbane, in Australia. In Oceania per Fire Fight Australia, concerto di beneficenza con raccolta fondi per i devastanti incendi che hanno colpito il Paese, il 72enne di Twickenham ha avuto un pesante alterco con un operatore dell’emittente 7 News: il cameraman stava filmando il chitarrista mentre si trovava insieme ad alcuni fan per firmare autografi, attenzioni tutt’altro che gradite dal celebre musicista. Dopo averlo invitato a smettere di riprenderlo, May si è rivolto con rabbia nei confronti dell’operatore: «Devi finirla, spegni la telecamera: mettila via o finisce male». Dopo aver messo da parte la telecamera, il cameraman ha tirato fuori il cellulare ed ha continuato a riprendere il membro dei Queen: fattispecie che ha mandato su tutte le furie May, che ha colpito l’uomo gridandogli contro «sei un parassita, ti ho detto di lasciarci in pace, vattene subito».

BRIAN MAY, AGGRESSIONE A CAMERAMAN: LE SUE PAROLE

Brian May, come dicevamo, è finito al centro delle polemiche per l’aggressione nei confronti dell’operatore di 7 News – l’emittente ha diffuso il video dell’assalto – ed il fondatore dei Queen ha tenuto a spiegare quanto accaduto sui social network: dopo aver ringraziato coloro che gli hanno dimostrato solidarietà, May ha spiegato che il cameraman gli ha rovinato la giornata, «un’imboscata» che lo ha «molestato appena sceso dall’aereo». Brian May ha tenuto poi ad evidenziare: «Non sono noto per essere aggressivo, anche quando mi provocano, ma questo ragazzo mi ha colto di sorpresa: è uno degli operatori più irrispettosi che io abbia mai incontrato». Il 72enne ha aggiunto: «Mentre uscivo dall’aeroporto ho notato un gruppetto di ragazzini con i dischi dei Queen che mi salutavano, avrebbero potuto essere fastidiosi cani da caccia di eBay che cercavano di guadagnare soldi, ma a me sembravano fan in buona fede. Per me questo conta ancora molto: erano commossi e meritavano di trascorrere alcuni momenti senza essere ripresi».







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