Bufera politica contro Brigitte Macron dopo il video con l'insulto alle femministe, lei si giustifica: "Criticavo i metodi radicali di protesta"
Brigitte Macron è stata travolta da una bufera mediatica e da una pioggia di critiche dopo la pubblicazione del video nel quale, rivolgendosi ad alcune femministe che avevano bloccato uno spettacolo per manifestare, le aveva chiamate: “Brutte stron*e“. Il contesto nel quale si è svolta la vicenda è il locale nel quale l’attore e amico della premier dame Ary Abittan era atteso per uno spettacolo, poco prima dell’ingresso in scena l’artista aveva però confessato di avere paura delle proteste, a causa delle passate accuse che lo avevano coinvolto in un caso di presunti abusi sessuali, anche se poi definitivamente archiviate.
A quel punto è scattata la famosa risposta che voleva essere un commento contro i metodi radicali di alcuni gruppi: “Se ci sono delle brutte stron*e le sbatteremo fuori“. Le immagini, diffuse da un sito francese di gossip, poi puntualmente cancellate, hanno provocato una serie di reazioni da vari ambienti, da quelli dei movimenti femministi alla politica, che non ha risparmiato giudizi e dichiarazioni di dissenso, manifestato soprattutto in relazione al ruolo e all’immagine pubblica di moglie del presidente.

Bufera su Brigitte Macron per l’insulto alle femministe, lei si giustifica: “Criticavo i metodi radicali di protesta”
Numerosi personaggi si sono schierati contro le parole di Brigitte Macron, criticata per aver insultato le femministe intervenute a bloccare lo spettacolo dell’attore Ary Abittan. La protesta era scoppiata già in precedenza nei confronti dello stesso artista, che era stato denunciato da una ex per violenza sessuale ed è poi diventato per alcuni movimenti un simbolo di “Uomo abusatore” che deve essere censurato nonostante le accuse siano ormai state archiviate per mancanza di prove.
Ad intervenire nel dibattito, oltre alla portavoce del gruppo protagonista della manifestazione, che ha definito il messaggio: “Scandaloso e scioccante” perchè sputerebbe contro le donne vittime di stupro, anche alcuni politici e sindacalisti che hanno ribadito la propria condanna a forme di violenza verbale e volgarità, specialmente se pronunciate da una figura istituzionale. L’ex presidente Hollande, intervistato dalla radio ha commentato dicendo: “Chi ha una certa funzione pubblica dovrebbe evitare l’escalation“, ma poi ha aggiunto: “Visto che in Francia non c’è uno statuto di premer dame, la signora può dire ciò che vuole“.
