Federica Brignone reduce dalla magica doppietta in Canada, ma è ira contro la Fis: "Obbligati a trasferimenti senza senso"

Reduce dalla doppietta centrata nelle due gare di gigante in Canada, Federica Brignone è attesa da un meritato ma breve riposo. L’azzurra è infatti attesa a St-Moritz per le gare veloci e ai microfoni della Stampa non ha nascosto il suo giudizio sul calendario troppo intenso: “Io parlo quando c’è bisogno. E adesso vi dico che, a questo giro, la Federazione internazionale poteva organizzare tutto meglio”.

La Brignone ha spiegato che dopo due settimane trascorse negli States, lei e le compagne hanno rischiato di perdere l’aereo: “In buona sostanza anzichè concentrarti sulla gara, domenica – il giorno della vittoria in gigante – dovevamo pensare a organizzare viaggio e valigia. Lo stesso vale per i nostri tecnici. La federazione internazionale questa volta ha esagerato. Ci vuole più rispetto per atleti e tecnici”.



Le parole di Federica Brignone


Il back to back in gigante è stato emozionante, ha proseguito la Brignone, che è andata oltre il limite e il coraggio ha pagato. Così sulla seconda manche: “Sono andata all-in, non si vedeva nulla e le condizioni erano pessime. A settembre a Ushuaia, nel nostro mese di allenamento in Argentina, abbiamo trovato situazioni del genere ed è stato utile”. Il duro lavoro ha pagato per la Brignone, che è così diventata la più anziana vincitrice nel gigante di Coppa a 33 anni e 4 mesi: “Non cambia nulla. Anche se in tutta la mia carriera sono sempre stata la più giovane. Le energie sono le stesse, sto bene mentalmente e fisicamente. L’età non è un ostacolo, so fare tante cose e gestire situazioni complicate come quella di domenica. Sono serena, scio a mente libera e si vede”.

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