Cafè Express di Nanni Loy offre una delle migliori interpretazioni del grande Nino Manfredi. Con lui un cast corale e ricco di stelle del cinema italiano
“Cafè Express”, un film diretto da Nanni Loy per Rai 3
Sabato 26 luglio 2025, nel primo pomeriggio su Rai 3, alle 15 in punto, andrà in onda il film “Cafè Express”. Si tratta di una commedia drammatica del 1980 scritta e diretta dal poliedrico Nanni Loy, una figura di riferimento del cinema e della televisione italiana tra gli anni ’60 e gli anni ’80, noto soprattutto per aver inventato la candid camera che portò per la prima volta sul piccolo schermo nel programma Specchio segreto del 1964, ma che nella sua lunga carriera artistica ha ricoperto molti ruoli come regista, attore e sceneggiatore, collaborando con i più importanti esponenti della settima arte.
Assoluto protagonista di questo film è l’indimenticabile Nino Manfredi, che offre una prova quasi teatrale incentrata su un incessante monologo che interagisce con numerosi personaggi, rimanendo però essenziale. Nel corso del tempo, questa è considerata una delle sue migliori interpretazioni sia a livello tecnico sia stilistico.
Il resto del cast include numerosi volti noti che ricoprono ruoli secondari ma riconoscibilissimi per le loro peculiarità. Tra gli altri, troviamo Adolfo Celi, Vittorio Mezzogiorno, Lina Sastri, Leo Gullotta, Marisa Laurito, Maurizio Micheli e molti altri ancora.
La trama del film “Cafè Express”: la difficile vita di un venditore abusivo di caffè sui treni
In “Cafè Express” troviamo un particolare personaggio: Michele Abbagnano, un uomo che ha superato i quarant’anni, invalido poiché menomato alla mano sinistra e quindi disoccupato non per sua colpa. L’uomo cerca di sbarcare il lunario con tutte le sue forze per mantenere se stesso ma soprattutto il figlio Cazzillo, bambino asmatico che si trova in collegio. Per farlo, Michele vende abusivamente caffè sui treni, in particolare sull’ultima tratta notturna che va da Vallo della Lucania a Napoli.
Tra le banchine della stazione ferroviaria, un uomo compiva la sua solita routine. Oltre a servire caffè fumanti ai viaggiatori affrettati, si prestava gentilmente ad altri piccoli favori, come svegliare chi desiderava riposare fino alla propria destinazione o nascondere amori clandestini dallo sguardo indiscreto del mondo. La sua presenza costante sul treno delle 7.18 lo aveva reso una figura familiare per chi affollava quotidianamente quel convoglio per motivi di lavoro.
Purtroppo, alcuni tra questi avevano iniziato a vederlo come un’opportunità da sfruttare. Un piccolo boss locale tentava di estorcere la sua “protezione” attraverso richieste insistenti, mentre un gruppo di balordi cercava di coinvolgerlo in losche faccende ben più illecite del suo onesto lavoro. Come se non bastasse, era continuamente braccato dai controllori del treno, decisi a beccarlo privo di biglietto.
Una notte, l’imprevisto: suo figlio era riuscito a fuggire dal collegio, salendo proprio su quel treno. Nel frattempo, tutto il personale era in allerta a causa di un’imminente ispezione del capo. Iniziò così una rocambolesca caccia all’uomo per catturare il pover’uomo una volta per tutte. La sua fuga ebbe breve durata, terminando alla stazione di Napoli dove venne fermato dalla polizia. Inaspettatamente, qui trovò la protezione di tutti, grazie anche a un’abile scena commovente architettata da suo figlio che convinse l’ispettore a non formalizzare l’arresto.