E’ un momento difficile per il basket italiano. Come pensa di rilanciarlo?
Le rispondo con uno slogan che si vede spesso in autostrada: “Stiamo lavorando per voi. Le difficoltà di oggi, i benefici di domani”. E’ vero è un momento difficile, ma è anche vero che la pallacanestro italiana non ha bisogno di essere rifondata, semmai incoraggiata e migliorata. Voglio dire che siamo arrivati ad un punto in cui è importante che ognuno faccia un passo indietro, rinunciando a qualcosa, nell’interesse del movimento. Le leghe, come anche le altre componenti del movimento, lo hanno capito e stanno collaborando con la Federazione. La pallacanestro è una sola e dobbiamo trovare, nel reciproco interesse di tutti, un modus vivendi che ci permetta di superare l’empasse. Dobbiamo imparare a gestire meglio il prodotto basket e fare il passo della lunghezza della gamba: sia in serie A maschile, sia in quella femminile sono scomparse squadre o hanno rinunciato squadre neopromosse, e ciò è inaccettabile. Bisogna tornare a produrre, al di là di chi già lo fa, giocatore italiani, utilizzandoli e valorizzandoli nei vari campionati. Tra commissariamento e presidenza è un anno che mi occupo della Federazione: le problematiche sono diverse, ma non irrisolvibili. Occorre essere costruttivi.
Sarà ancora un monologo di Siena?
Siena ha allestito una gran bella squadra. E gli faccio i complimenti. Sono comunque convinto che Roma, Milano, Treviso, Bologna, Biella e qualcun’altra non si rassegneranno a fare le vittime predestinate.
Come vede il campionato di Milano e Varese le due sue ex squadre?
Avranno modo entrambe di essere protagoniste, anche se hanno motivazioni diverse. Varese torna in serie A e vuole dimostrare di essere all’altezza della propria tradizione. Il presidente di Milano Livio Proli ha fatto dichiarazioni molto precise per quanto riguarda il ruolo da protagonista della squadra in questo campionato. Nonostante la sconfitta nella prima giornata proprio con Varese, penso che abbia una squadra di altissimo livello.
Come vede le nostre squadre nelle coppe europee? Siena può vincere l’Eurolega?
Sono convinto che le nostre squadre faranno una bella figura. Siena ha tutte le carte in regola per aspirare a vincere l’Eurolega. Glielo auguro e, contemporaneamente, tocco ferro per loro.
E la Nazionale come può tornare a essere vincente?
La Nazionale deve tornare ad essere protagonista. Una Nazionale vincente dà popolarità al movimento. Abbiamo giocatori forti e di grande personalità. Dobbiamo trovare la formula giusta per far sì che possano esprimersi al meglio nelle gare che contano.
Invece cosa pensa dei nostri giocatori nel basket Nba? Gallinari può diventare la stella del basket Usa e trascinare i Knicks al titolo?
Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari, non scopro nulla, sono tre grandi talenti che possono ben fare sia nell’Nba sia in Nazionale. Danilo ha le potenzialità per diventare una stella del basket Usa, però vincere un titolo dipende da tanti fattori, non da un solo giocatore.
Quali saranno i migliori giovani del campionato?
Gigi Datome e Peppe Poeta, ma qui non scopro nulla. Avrei detto anche Andrea Renzi che però si è infortunato: gli faccio gli auguri di pronta guarigione. Sono convinto che Daniel Hackett sicuramente sarà protagonista. Ci aspettiamo buone cose anche da Niccolò Martinoni.
Quali sono le nazioni più forti d’Europa e cosa dobbiamo imparare da loro? Qual è il segreto della Spagna?
In linea di principio occorre imparare da tutti. Le più forti sono le solite note. Spagna, Francia, Lituania, Croazia, Turchia, Serbia (che quest’anno è tornata protagonista), ma anche Russia, Germania, Slovenia. Sono nazioni più o meno allo stesso livello e che esprimono la migliore pallacanestro in Europa. Sono solide, sono coriacee, sono affamate. Il segreto della Spagna? A saperlo… sicuramente un buon gruppo, frutto di una importante programmazione e tanta dedizione alla maglia della nazionale.
Il basket per decollare di nuovo deve puntare sulle grandi città?
Il basket italiano è da sempre legato alla provincia: Cantù, Livorno, Pesaro, Rieti, Montegranaro, Avellino, Treviso, la stessa Siena. Però quando le grandi città riescono ad avere una buona squadra, la capacità comunicazionale viene amplificata al massimo e il messaggio è ancora più netto e profondo. Ho vinto scudetti a Milano e a Varese. Emozioni e sensazioni diverse. Entrambe meravigliose, ma con un diverso ritorno mediatico. E’ importante non perdere le proprie radici, è importante però che le grandi città si dotino di strutture al passo con i tempi per ospitare il grande basket.
(Franco Vittadini)